No “Foodbusters”? No party!

ACCHIAPPACIBO CONTRO GLI SPRECHI

foto 1foodbustersdi Lucia Principi – ANCONA – Spreconi tremate: stanno arrivando i Foodbusters, i paladini acchiappacibo in lotta contro ogni forma di spreco alimentare. Le eccedenze e gli avanzi hanno le ore contate da quando Diego Ciarloni, Simona Paolella e Marcello Santalucia si aggirano quasi in incognito tra le tavole imbandite di compleanni, matrimoni e meeting aziendali. Le regole del progetto sono molto semplici: mettere in salvo il cibo in eccesso e destinato alla pattumiera, distribuendolo a chi ne ha realmente bisogno. Costola della onlus Anvolt Marche, la comunità dei Foodbusters ha mosso i primi passi lo scorso agosto a Falconara Marittima e nel giro di un paio di mesi è diventata operativa in tutta la regione Marche. Armati di apposite vaschette, gli acchiappacibo – come ogni ospite d’onore che si rispetti – arrivano al momento della torta e sgattaiolano nelle retrovie dove raccolgono i cibi che non sono usciti dalla cucina e che sono quindi intatti, “come chef li ha fatti”. Nell’assoluto rispetto delle norme igienico-sanitarie, le varie pietanze vengono differenziate per tipologia (accortezza che salvaguarda chi soffre di intolleranze o chi non mangia determinati cibi per motivi religiosi) e poi trasportate con un furgoncino, nel giro di qualche ora, agli enti caritatevoli più vicini.

foto2 FoodbustersUn’iniziativa degna di supereroi davvero speciali, che hanno messo in moto una macchina eco-sostenibile capace di raggiungere traguardi importanti: “Ogni anno ciascuno di noi contribuisce a un evento assurdo: 12 miliardi di cibo nella spazzatura mondiale – afferma Diego Ciarloni, uno dei Foodbusters – se riuscissimo a ridistribuire anche solo una minima parte di ciò che buttiamo saremmo in grado di soddisfare le necessità di molti e raggiungere diversi obiettivi”. Obiettivi di natura etica ma anche economica: il progetto antispreco ha infatti lo scopo di creare lavoro sociale – motivo per cui il servizio di recupero è a pagamento –, dando all’acchiappacibo la fisionomia di un mestiere a tutti gli effetti. “Il nostro intento ora è farci conoscere il più possibile – continua Diego –. Stiamo lavorando per allacciare contatti con i supermercati e i ristoranti, mentre già attive sono le collaborazioni con le imprese e le diocesi di tutte le Marche”. Vetrine d’eccezione, a tal proposito, sono state la Fiera degli Sposi di Porto Sant’Elpidio, dove Diego e compagni hanno partecipato gratuitamente in qualità di espositori, e la parrocchia di Castelbellino, che ha ammesso gli acchiappacibo al corso pre-matrimoniale allo scopo di presentare l’iniziativa “Matrimonio a sprec0” alle future coppie di sposi. Fin’ora sono due i colpi portati a segno dai foodbusters: un compleanno e una festa nuziale. Nel primo caso il cibo portato in salvo è stato traghettato al centro di accoglienza Tenda di Abramo di Falconara, nel secondo, invece, i quaranta pasti in eccesso sono arrivati (ancora caldi) alla mensa di Padre Guido di Ancona. Un progetto tanto semplice quanto ambizioso e, senza ombra di dubbio, originale.

Se le tradizioni e le cattive abitudini sono dure a morire – vi dicono qualcosa i pranzi domenicali della nonna con tante portate da sfamare un intero quartiere? –, ci pensano i Foodbusters a rimediare al pasticcio culinario.

Per informazioni e contatti: tel. 328/7310369 – su Facebook “Foodbusters” – www.foodbusters.itinfo@foodbusters.it

 

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