MALI, 03 Marzo 2013 – Sono state le truppe dell’esercito del Ciad ad annunciare la morte di Mochtar Belmochtar (34 anni), uno dei leader di Al Qaeda del Maghreb Islamico (AQMI). Belmochtar si nascondeva nella base di Adrar, nella zona montuosa del Mali settentrionale, dove sarebbe stato ucciso anche Abou Zeid, un altro leader di AQMI.
Belmochtar avrebbe organizzato il sequestro dei dipendenti dell’impianto gas Sonatarch in Algeria il 16 gennaio scorso, ma la sua militanza politico-religiosa ha origini ben più antiche. Secondo quanto da lui stesso dichiarato, aveva conosciuto Osama Bin Laden in un campo di addestramento in Sudan nel 1990. Già a 19 anni, si arruolò come volontario per combattere in Afghanistan al fianco dei mujaheddin, per liberare il paese dall’Unione Sovietica.
Fu durante la guerra in Afghanistan che perse un occhio, l’incidente gli diede il nome di “Belaouar”, il guercio. Nel 1993, Mokthar fa ritorno nel suo paese di origine, l’Algeria, che gli diede i natali nel 1979. Lì iniziò a combattere nel Gruppo Islamico Armato (GIA) per debellare il regime militare in Algeria. Nel giro di breve tempo diventò leader del gruppo grazie alla sua abilità nel narcotraffico.
Negli ultimi dieci anni Mokhtar ha combattuto la jihad in Mauritania, Mali e Libia. Durante la guerra in Libia, che segnò la fine del regime di Gheddafi, Mokhtar aveva organizzato l’acquisto di alcuni missili antiaerei , ritrovati nelle sabbie del deserto. In Mauritania invece, ha rivendicato personalmente l’assassinio di 4 turisti francesi ed un attentato contro l’ambasciatore israeliano.
Nell’ultimo attacco (16 Gennaio 2013), dopo l’inizio della guerra in Mali, Mokhtar ha organizzato con i suoi uomini il sequestro di centinaia di tecnici dell’impianto di gas di Amenas in Algeria, per protestare contro l’attacco francese in Mali. Con l’intervento dell’esercito algerino, sono rimasti uccisi 23 ostaggi e 32 uomini di Mokhtar.
Belmokhtar è stato ucciso nel corso di un attacco delle truppe dell’esercito del Ciad attualmente operanti in Mali, finalizzato alla distruzione delle basi dei militanti di AQMI nelle montagne dell’Azawad. Nel corso della stessa operazione sono state sequestrate armi, equipaggiamento e veicoli.
Mokhtar Belmokhtar verrà ricordato in occidente come un terrorista narcotrafficante, ma nella memoria dei suoi fratelli islamici AQMI sarà un eroe da cui prendere esempio. La guerra ha sempre due facce.
CLARISSA MARACCI