Caccia alle streghe in Papua Nuova Guinea. Decapitate due anziane

BOUGANVILLE (PAPUA NUOVA GUINEA), 9 APRILE ’13 – Chi pensa che la caccia alle streghe sia finita secoli fa dovrà ricredersi. La credenza della stregoneria continua a mietere vittime soprattutto in Papua Nuova Guinea, nel Pacifico, dove due anziane sono state torturate, ferite a colpi di coltello e decapitate con un’ascia. La notizia arriva dalle pagine del quotidiano nazionale Courier Post secondo cui alcuni avrebbero cercato di avvertire la polizia per impedire la decapitazione ma la folla ha impedito l’azione degli agenti. Le forze dell’ordine avrebbero cercato di negoziare la liberazione delle due anziane ma invano. Le due erano state catturate martedì scorso, torturate per tre giorni, colpite più volte con una lama e quindi decapitate. Quanto accaduto non è un caso isolato: la scorsa settimana nelle Southern Highlands sei donne sono state torturate con ferri roventi sui genitali e poi bruciate vive. Lo scorso mese di marzo una donna, accusata di aver ucciso un bambino di sei anni con pratiche magiche è stata denudata in pubblico, cosparsa di benzina e bruciata viva. Il tutto davanti ad una folla di persone composta anche da bambini. Tutte donne condannate per stregoneria. Amnesty International ha chiesto al governo di Port Moresby di intervenire con più forza contro queste credenze che nella maggior parte dei casi nascondono semplici atti di violenza contro le donne, mascherati da credenze popolari. Nel 2008, secondo Amnesty, sono state 50 nel donne uccise perché considerate streghe.

ELEONORA DOTTORI

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