“Vieni come sei, come eri
Come voglio che tu sia
Come un amico, come un amico, come un vecchio nemico
Prenditi tutto il tempo, fai in fretta
La scelta è tua, non fare tardi
Prenditi una pausa, come un amico, come una vecchia memoria
Vieni cosparso di fango, imbevuto di candeggina
Come voglio che tu sia
Come una tendenza, un amico, una vecchia memoria
E giuro che non ho un fucile
No, io non ho un fucile
Memoria, e non ho un fucile
E giuro che non ho un fucile
No, io non ho un fucile”
Brano tratto dal cd “Never Mind” del 1991, secondo album dei Nirvana, con la quale la band americana si consacra alla storia della musica e diventa l’emblema ed il simbolo del movimento “grunge”.
Il titolo dell’album significa “Non importa” e voleva accusare l’atteggiamento della gente di fronte a quello che accadeva ad inizio anni ’90 negli Stati Uniti e nel mondo. I Nirvana notavano il menefreghismo imperante ed il lassismo della gente, che preferiva infischiarsene e voltare lo sguardo, piuttosto che reagire e fare qualcosa per cambiare le cose. Nel periodo in cui “Never Mind” scala le classifiche di tutto il mondo, secondo la visione di Kurt Cobain, “l’ America sta vivendo un periodo da incubo con un Presidente come George Bush, ma proprio perché si tratta di un personaggio così negativo, non richiederebbe nessuno sforzo mettersi a scrivere sui muri “Abbasso George Bush”, e non importa se questo può cambiare qualcosa oppure no, quello che conta e’ che sarebbe comunque un fare qualcosa”
In “Come as you are”, Cobain invita gli altri ad apparire per quello che sono, senza paure, senza maschere, mettendolo nelle condizioni di sapere chi ha davanti, con chi sta parlando.
Kurt è disposto ad accettarli per quello che sono, con tutte le loro contraddizioni: il “come voglio che tu sia” è semplicemente un volere che l’altro si mostri senza veli, per quello che è. Nonostante questo, Cobain rimane incerto sulla reale possibilità di conoscere appieno gli altri, poiché ogni personalità ha le sue contraddizioni, che lui riconosce e vivono tutte nell’animo di una stessa persona che può rivelarsi diversa nelle varie circostanze, rimanendo sempre se stessa.
“THE MAN WHO SOLD THE WORLD”
“Passammo per le scale, parlammo del passato
sebbene io non fossi lì, lui disse che ero suo amico
questo per me fu una sorpresa, lo guardai negli occhi e gli dissi:
pensavo fossi morto solo, tanto tempo fa
oh no, non io
non abbiamo mai perso il controllo
sei faccia a faccia
con l’uomo che vendette il mondo
risi e gli strinsi la mano, e feci ritorno verso casa
cercai per terre e mari, (alt: nelle terre straniere)
ho vagato per anni e anni
il mio sguardo divenne fisso,
( abbiamo camminato per un milione di anni)
( con multimilionari)
( abbiamo camminato per un milione di colline)
devo esser morto solo, ( devo essermi spento)
tanto tempo fa
chi lo sa? io no
non abbiamo mai perso il controllo
sei faccia a faccia
con l’uomo che vendette il mondo”
La canzone originale è di David Bowie ed i Nirvana ne hanno proposto una cover al famosissimo concerto Mtv Unplugged 1993, poi inserita nel loro album “Mtv Unplugged in New York” l’anno seguente.
Il significato della canzone è di difficile interpretazione ed ognuno recepisce e legge in essa quello che più si avvicina al suo sentire, essendo certamente un testo profondo e di caratura spirituale. David Bowie fu contento della cover dei Nirvana perché ebbe una dimostrazione tangibile del fatto che la sua musica aveva un forte peso non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti. Addirittura, capitò a Bowie di suonare la sua canzone dopo il successo della cover della band di Cobain e di sentire adolescenti dirgli: “forte!stai suonando una canzone dei Nirvana”. Ovviamente il suo pensiero fu: “Al diavolo, ragazzini!”.
“SMELLS LIKE TEEN SPIRIT”
“Carica i fucili e porta con te i tuoi amici
È divertente perdere e fingere
Lei è molto annoiata e sicura di sé
Oh no, conosco una parolaccia
Ciao, ciao, ciao quanto in basso?
RIT. Con le luci spente è meno pericoloso
Siamo qui adesso, intratteneteci
Mi sento stupido e contagioso
Siamo qui adesso, intratteneteci
Un mulatto
Un albino
Una zanzara
La mia libidine
In quel che faccio meglio sono il peggiore
E per questo dono mi sento benedetto
il nostro piccolo gruppo c’è sempre stato
E ci sarà sempre, fino alla fine
Ciao, ciao, ciao quanto in basso?
RIT.
E dimentico anche quel che assaggio
Oh si, credo che mi faccia sorridere
L’ho trovato difficile, difficile da trovare
Oh beh, in ogni caso, non importa
Ciao, ciao, ciao quanto in basso?
RIT.
un rifiuto”.
Il titolo della canzone significa “Profuma di spirito adolescenziale” e allora forse si capiscono le parole di Kurt Cobain: “Fu sostanzialmente uno sfogo. Era solo un’idea che avevo avuto. Sentivo il dovere di scrivere quello che provavo su quanto mi circondava, sulla mia generazione e sulla gente della mia età (…). L’intera canzone è costruita con idee contraddittorie. È solo un’ironia sul pensiero di fare una rivoluzione. Ma è un pensiero piacevole”. Il verso “siamo qui ora, intratteneteci”, è una frase che Cobain usava spesso per rompere il ghiaccio quando si trovava ad una festa.
MOSE’ TINTI