KABUL, 25 Maggio 2013 – E’ Barbara de Anna, la funzionaria italiana dell’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) rimasta gravemente ferita nell’attacco dei talebani di ieri a Kabul. La donna, fiorentina di 40 anni, si trovava in Afghanistan dal 2010, per conto dell’OIM, con il compito di aiutare i talebani che decidono di rinunciare al terrorismo.
Una nobile missione portata avanti a costo della vita, quella di Barbara, che ha lavorato per diverse agenzie dell’ONU in giro per il mondo, prima di approdare all’OIM nel 2010, dal 2011 in missione permanente a Kabul. La funzionaria ha riportato ustioni di 2° grado sul 90% del corpo. E’ stata immediatamente ricoverata nell’ospedale di Emergency, poi trasferita in quello militare di Baghram e infine in Germania, presso la struttura sanitaria della base americana Ramstein. La Farnesina ha riportato le sue condizioni, “serie ma stabili”. Il console generale italiano a Francoforte, Crsitiano Cottafavi, sta in queste ore raggiungendo l’ospedale americano per prestare assistenza.
L’attacco, effettuato con una granata, ha causato ben 7 vittime e 17 feriti. Artefice dell’attacco un commando dei talebani, che ha subito rivendicato l’attentato spiegando che la loro mira era un “alloggio per stranieri”, in particolare i dipendenti dei servizi di intelligence americana – che evidentemente erano ospitati dalla stessa struttura dove si trovava Barbara de Anna. “Si tratta di quattro assalitori dotati di armi pesanti e leggere. Uno di loro si è fatto saltare in aria davanti al portone dell’Oim, gli altri tre sono entrati nel complesso”, ha spiegato il portavoce del ministero, Seddiq Seddiqi, in conferenza stampa.
Dopo gli scontri della giornata di ieri, 10.000 palloncini colorati sono volati nel cielo di Kabul. Una tregua di pace, durata poche ore, in una guerra che ha portato a 1500 morti solo dal 1° gennaio di quest’anno. L’idea dei palloncini, è dell’artista concettuale americano Yazmany Arboleda.
Dopo poche ore, un kamikaze si è fatto saltare in aria nella periferia della città.
CLARISSA MARACCI