DOPO LA FRASE DEL MINISTRO NEL FUORI ONDA DI SKY: “COSI’ CE LI LEVIAMO DAI PIEDI”
– di Alessia Rondelli
ROMA, 07 LUGLIO ’13- E’ scontro duro tra il Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri e gli avvocati, in particolare dopo la gaffe svelata dalle telecamere di SkyTG24. Oggetto del contrasto un fuori onda catturato alla manifestazione “Il sabato delle idee”, tenutasi a Napoli alcuni giorni fa, in cui il Ministro aveva deciso di incontrare gli avvocati partenopei che protestavano contro la riforma delle circoscrizioni giudiziarie, sussurrando ad un altro relatore: “Ora vado ad incontrarli così ce li leviamo dai piedi”. A ciò si è poi aggiunta, a pochi giorni di distanza, un’altra espressione piuttosto dura pronunciata dal Ministro al Convegno di Confindustria in cui, parlando delle difficoltà incontrate nel far approvare le riforme giudiziarie, ha definito gli avvocati come “le grandi lobby che impediscono che il paese diventi normale”. La risposta dell’Avvocatura è stata chiara: disertare l’incontro calendarizzato da tempo, che sarebbe servito per il confronto e l’individuazione di possibili soluzioni condivise sia sulla riforma della geografia giudiziaria che sulla nuova disciplina in arrivo per la giustizia civile. Il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa, ha annunciato tale decisione con una lettera in cui ha sottolineato la profonda delusione per le espressioni pubbliche del Ministro, non adeguate al suo ruolo istituzionale e gravemente lesive della dignità e dell’alta funzione dell’Avvocatura. Il risentimento e la rottura nascono anche dal mancato rispetto da parte del Guardasigilli dell’impegno, preso nei confronti di tale categoria, di attuare un costante coinvolgimento nei progetti di riforma, completamente disatteso anche in ultimo con la reintroduzione, a sorpresa, della mediazione obbligatoria col “decreto del fare” varato dal Governo il 15 giugno scorso. Circostanza che ha aggravato una situazione comunque già instabile e che ha portato il mondo forense a confermare lo sciopero per le 8 giornate, dall’8 al 16 luglio prossimo, già annunciato nei giorni scorsi, contro le norme in materia di giustizia contenute nel decreto. In quei giorni sono previste manifestazioni in tutto il paese, in particolare di contrasto al reinserimento nel sistema di un istituto di privatizzazione della giustizia, quale la conciliazione obbligatoria, già detta incostituzionale e comunque fallimentare nella sua applicazione, come sostenuto dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura. Ora tutto il mondo forense attende le scuse pubbliche del Ministro per le frasi inaccettabili, che rappresenterebbero il primo passo per poter ricucire uno strappo che rischia di assumere dimensioni molto gravi. “L’Italia è l’unico paese d’Europa dove gli avvocati non vengono neppure sentiti quando si parla della riforma della giustizia, altro che corporazione”: le deluse parole di Nicola Marino, Presidente dell’OUA, che confermano l’impossibilità dell’Avvocatura, dopo tali umiliazioni, di continuare il confronto.