APPROVATA RISOLUZIONE BIPARTISAN SUI FLUSSI DI MIGRANTI
di Alessia Rondelli (praticante avvocato presso Studio Legale RPC)
STRASBURGO, 27 OTTOBRE 2013- E’ stata approvata dal Parlamento europeo una importante risoluzione bipartisan sul tema immigrazione, con la richiesta agli Stati membri di modificare le normative che infliggono sanzioni a chi presta assistenza in mare ai migranti. Praticamente ci si rivolge alla figura dei cd soccorritori, chiunque presti aiuto in quelle estreme situazioni in cui spesso vengono a trovarsi le imbarcazioni stracariche di immigrati. L’attenzione posta ora al tema è conseguenza della preoccupazione scaturita dalla tragedia di Lampedusa, che ha purtroppo fatto emergere nel modo più duro la portata del fenomeno. Infatti l’Italia è sicuramente il paese europeo maggiormente interessato dal fenomeno immigratorio essendo il primo raggiungibile e si trova da anni a dover affrontare tali tragedie da sola. È per questo che si è richiesto a gran voce la discussione di tale argomento a livello europeo perché c’è bisogno di affrontarlo uniti, il problema è di tutti non solo della nostra nazione. In realtà, nello specifico, la risoluzione riguarda un profilo che l’Italia ha già in passato affrontato e risolto normativamente. Infatti il comma 2 dell’art. 12 del d.l. n.286/1998 recita espressamente: “Non costituiscono reato le attività di soccorso e assistenza umanitaria prestate in Italia nei confronti degli stranieri in condizioni di bisogno comunque presenti nel territorio dello Stato”. Quindi in realtà la risoluzione non sembra per nulla richiamare la nostra legge Bossi-Fini che, sotto questo punto, sembra già chiara e completa. Lo stesso Ministro dell’Interno Alfano ha sottolineato che nel nostro ordinamento mai potrebbe prevedersi una sanzione per chi soccorre, tenendo conto che la ‘nostra bussola’ è proprio l’opposta omissione di soccorso. Altro problema riguarda invece l’accoglienza degli immigrati, che deve divenire un problema condiviso perché l’Italia si trova già in una situazione di crisi e da sola non può certo affrontare tali emergenze. Ovviamente si fa riferimento a quei principi cardine su cui si è fondata la nascita dell’Europa: solidarietà, collaborazione, uniformità e equa ripartizione delle responsabilità. Fenomeno piuttosto complesso rispetto al quale è difficile trovare le giuste misure di contemperamento tra interessi contrastanti, essendoci in gioco vite umane che fuggono dalla disperazione con la speranza di un futuro migliore. Di ciò si è ampiamente discusso nel vertice Ue avvenuto a Bruxelles tra i 28 capi di stato e di governo, che sembra aver accolto le richieste avanzate dal premier Letta. Lo stesso si è definito soddisfatto, definendo le conclusioni raggiunte sufficienti, ma si dovrà aspettare giugno prossimo per una discussione completa dei temi giuridici e delle manovre a lungo termine. Intanto è stata nominata una task force con il compito di effettuare una valutazione complessiva sull’emergenza immigrazione, così da ottenere dei risultati più concreti su cui lavorare.