DIRITTO ALLA SALUTE CI SVELA UNA ACCOPPIATA TERRIBILE
del dottor Giorgio Rossi
Da sempre pensiamo che molti dei danni alla salute provengono dall’ambiente. Recentemente uno studio europeo condotto in modo scientificamente molto rigoroso ha dimostrato in modo significativo che esiste un nesso tra inquinamento atmosferico e cancro del polmone .
Questo tumore rappresenta il big killer in tutto il mondo ed è considerato classicamente il tumore del fumatore o di che per motivi professionali si espone a sostanze tossiche; in realtà è presente una quota in costante aumento di persone non appartenenti a queste due categorie che si ammalano comunque di tumore al polmone in particolare dell’adenocarcinoma del polmone che rappresenta il tipo istologico di tumore polmonare tipico del non fumatore a differenza del tipo squamocellulare che invece è tipico del fumatore o delle persone esposte .
Lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Lancet Oncology fa parte di un progetto europeo denominato ESCAPE ( European Study of Cohorts for Air Pollution Effect ) che ha come obbiettivo quello di studiare gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana .
Il presente studio ha incluso 17 gruppi ( coorti ) di persone distribuite in 12 differenti aree geografiche appartenenti a 9 paesi europei : Svezia , Norvegia , Danimarca ,Olanda, Regno Unito , Austria , Italia , Spagna e Grecia. Iniziato negli anni 90 comprendente più di 300.000 persone di età compresa tra i 43 e 73 anni , seguite per 13 anni durante i quali si sono manifestati 2.095 cancri del polmone .Lo studio è stato coordinato dal Danish Cancer Society Research Center di Copenhagen , Danimarca. Per l’Italia ha contribuito un gruppo di ricerca dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano ed ha compreso le aree di Torino , Roma e Varese .Si tratta del primo studio su inquinamento atmosferico e tumore del polmone che abbia interessato un numero così grande di persone studiate ed anche una così ampia area geografica ; ed inoltre anche la metodologia dello studio è stata particolarmente rigorosa riuscendo i ricercatori con adeguate valutazioni statistiche a depurare i dati da elementi confondenti quale poteva essere l’abitudine al fumo di sigarette presentata da alcuni partecipanti o altri tipi di esposizione a sostanze nocive specie di tipo occupazionale. Altrettanto rigorosa è stata la valutazione dell’inquinamento nelle varie zone studiate
I risultati hanno evidenziato in maniera statisticamente significativa l’aumento del rischio per cancro al polmone per l’esposizione alle polveri sottili in particolare al particolato PM10 e PM2.5 dovute in gran parte alle emissioni di motori a scoppio , impianti di riscaldamento e attività industriali . In particolare si è visto che un incremento di 5 microgrammi per metro cubo di PM 2.5 il rischio del tumore aumenta del 18% , mentre ogni incremento di 10 microgrammi per metro cubo di PM10 il rischio di tumore aumenta del 22% che sale al 51% se viene considerato il sottotipo istologico dell’adenocarcinoma . Le polveri più sono sottili e più sono nocive .
In precedenza altri studi analoghi mai avevano fornito risultati così significativi , ma al contrario la significatività era sempre risultata borderline . Inoltre lo studio indica anche che non esiste una soglia veramente sicura al di sotto della quale il rischio non è presente . Infatti sono stati osservati tumore anche tra alcune persone esposte agli inquinanti entro quei valori ammessi dalla vigente legislazione europea che prescrive di non superare per il PM10 ic 40 microgrammi per metro cubo e per il PM2,5 i 25 micro grammi per metro cubo .
Dalla misurazione delle polveri sottili l’Italia è risultato essere tra i paesi europei più inquinati , infatti città come Torino e Roma sono stati rilevati in media rispettivamente 46 e 36 microgrammi al metro cubo di PM10 in confronto a una media europea decisamente più bassa come ad esempio Oxford 16 , Copenaghen 17 . Non per nulla nel 2010 si sono registrati 31.051 nuovi casi di tumore al polmone che rappresenta nel nostro paese il 20% di tutte le morti per tumore .
Pertanto da ora l’inquinamento atmosferico dei paesi industrializzati è da considerare con certezza una tra le cause di tumore al polmone .
Di fronte ad una ricerca di tale portata , viene da fare la costatazione , magari un po’ scontata , di quanto siano importanti in medicina gli studi così detti epidemiologici cioè condotti osservando direttamente le persone interessate per molti anni ricavandone le informazioni in base agli obbiettivi della ricerca stessa ; studi lunghi da condurre con grande rigore scientifico ma che poi, se conducono ad una risposta certa , sono incontrovertibili .