DOPO POLEMICHE E RIFIUTI, IL FILM SCANDALO SARÀ DISTRIBUITO DALLA GOOD FILMS
Una buona notizia per tutti i fan di Lars Von Trier. Nymphomaniac, l’ultimo lavoro del regista danese, uscirà anche in Italia. La sua distribuzione, infatti, sarà possibile grazie alla Good Films, nota casa di distribuzione fondata da Ginevra Elkann, Francesco Melzi d’Eril, Luigi Musini e Lorenzo Mieli. La data d’uscita è ancora da decidersi, ma è certo che il film apparire nelle nostre sale. Un felice epilogo per un caso controverso, quello di un film oggetto di una morbosa attenzione da parte del pubblico, grazie anche a una campagna pubblicitaria che ha stuzzicato di continuo media e pubblico – le 14 locandine con i protagonisti del film immortalati nel momento dell’orgasmo e, in seguito, il trailer spinto che Youtube ha dovuto rimuovere per contenuti troppo espliciti, ma che è ancora visibile su Vimeo – e che ha portato l’interesse per il film alle stelle, sollevando un polverone di scandalo e critiche nelle ultime settimane, quando sembrava impossibile trovare un distributore nel nostro Paese, con tanto di petizione su Firmiamo.it per far arrivare il film anche da noi.
Ma di cosa parla Nymphomaniac? In una fredda sera d’inverno, l’anziano scapolo Seligman (Stellan Skarsgård) trova Joe, interpretata da Charlotte Gainsbourg, in un vicolo, dove la donna è stata picchiata, e decide di portare Joe a casa sua per curarla. Sarà così che Joe racconterà all’uomo, in otto capitoli, la sua ninfomania, come lei stessa la definisce, la sua vita fatta di lussuria, perversioni e incontri fortuiti, dalla nascita fino all’età di cinquant’anni.
Von Trier, nel suo costante intento di stupire e scioccare il pubblico, con le parole – le sue tirate antisemite lo resero persona non gradita a Cannes – tanto come nei suoi film, decide di calcare la mano su una storia di per sé tutt’altro che facile, trasformando tutto il film in quello che il regista definisce un “erotic epic” ma che in diverse parte assume connotazioni molto simili a quelle di un film hard. La pellicola contiene scene di sesso decisamente esplicite e diverse immagini pornografiche, nelle quali Lars aveva inizialmente dichiarato fossero ripresi gli attori, mentre, in realtà, è stato rivelato che gli attori, per le scene di sesso più esplicite, hanno richiesto delle controfigure, veri e propri attori porno. A ogni modo, nulla sfugge all’obiettivo della macchina da presa e tutti i veli cadono per lasciare che il sesso si riveli denudato, è il caso di dirlo, di ogni inibizione.
Il regista danese ha predisposto due versioni del film, una più soft di quattro ore e una seconda versione hard core di cinque ore, entrambe a loro volta divise in due parti che usciranno scaglionate durante l’anno. La prima internazionale della pellicola è prevista a Copenaghen il 25 dicembre. Così , mentre qui saremo alle prese con la decisione se andare a vedere l’ennesimo cinepanettone o qualche classico natalizio all’ennesima replica in tv, gli svedesi festeggeranno in Natale guardando la Gainsbourg sculacciata da Jamie Bell (ricordate Billy Elliot? Ecco appunto). Merry Christmas Danimarca.
Ciò che bisognerebbe chiedersi, alla luce delle polemiche sorte sull’uscita o meno del film in Italia, è se un film del genere rappresenta davvero lo scandalo di cui si continua a gridare. Ammettendo che si tratti di una pellicola che può non incontrare il gusto di tutti e che bisogna essere predisposti a passare quattro ore a vedere fondoschiena, gatti a nove code e molto molto di più, il sesso è ancora un tabù? Probabilmente si, visto che fino a oggi nessuna casa di distribuzione italiana aveva avuto il coraggio di mettere le mani sul film di Von Trier, mentre in America aveva incontrato subito i favori della Magnolia Pictures che ha previsto l’uscita del film nelle sale statunitensi nell’aprile 2014. La distribuzione italiana ha sempre avuto un rapporto controverso con i film del regista, già oggetto di limitazioni e restrizioni che non hanno portato a buoni risultati al botteghino. Forse, allora, il problema della distribuzione non è tanto quello della natura del film in sé, quanto la paura di rimetterci. Lars Von Trier è avaro di parole verso coloro a cui vende i suoi fil, limitandosi a dare le informazioni essenziali come nome, sinossi e cast, ma esige di venderli a prezzi tutt’altro che esigui. Un investimento che non sempre viene ripagato: Antichrist, il suo precedente film, fu un flop.
Con Nymphomaniac, però, le cose potrebbero andare diversamente. La viralità della campagna pubblicitaria, la risonanza sul web che hanno avuto le immagini sia i trailer finora pubblicati, chiamati a ragione “appetizer”, l’energica reazione alla notizia di una possibile assenza del film nei nostri cinema, sembrano preannunciare un vero e proprio successo. Una previsione che devono aver annusato anche quelli della Good Films, i quali hanno deciso di fare il grande passo e acquisire i diritti del film. La società di produzione è la stessa che ha distribuito da poco Don Jon di Joseph Gordon-Levitt e che distribuirà a breve anche Locke, acclamato a Venezia. Lapo Elkann, che detiene il trenta percento della società fondata dalla sorella Ginevra, solo un mese fa affermava: “Sono certo che la nuova compagine societaria ci offrirà la possibilità di esplorare ulteriori sinergie e affrontare sfide maggiori anche sul piano internazionale, per incrementare il già eccellente lavoro fatto e aumentare così l’offerta per il pubblico. Amo le sfide e credo che quella del cinema di qualità non vada sottovalutata come importante parte dell’offerta culturale italiana”. La sfida ora c’è. Che sia il caso di ringraziare anche Lapo per l’arrivo di Nymphomaniac in Italia?
Non sappiamo se Nymphomaniac sarà davvero un film di qualità. Tuttavia, al di là delle sue vere qualità cinematografiche, possiamo star sicuri che la pellicola non tradirà le sue aspettative di film scandalo. Pare, infatti, che Von Trier abbia mostrato il montato finale al ricco cast (oltre a Stellan Skarsgård, Charlotte Gainsbourg e Jamie Bell la pellicola conta anche la presenza di Willem Dafoe,Shia LaBeouf, Uma Thurman, Udo Kier, Jean-Marc Barr, Caroline Goodall, Kate Ashfield, Saskia Reeves, Sophie Kennedy Clark, Michael Pas, Omar Shargawi, Christian Slater e Jesper Christensen) e che le reazioni degli attori siano state profondamente scioccate e sconvolte…