I CONSIGLI DEL MEDICO PER AFFRONTARE L’ARRIVO DELL’EPIDEMIA INFLUENZALE STAGIONALE
del dottor Giorgio Rossi
Con l’arrivo delle festività natalizie come sempre ci sarà un maggior spostamento di persone, con aumento delle possibilità di incontri in luoghi chiusi ed affollati con una maggiore diffusione del contagio dell’influenza. Il picco dovrebbe arrivare proprio sotto le festività natalizie in particolare entro la prima decade di Gennaio .
Pertanto chi si è vaccinato a metà novembre è sicuramente coperto,comunque gli esperti dicono che c’è ancora tempo sino alla fine dell’anno,considerando che occorrono almeno 10 giorni per essere protetti, sempre che prima non si sia contratta la malattia.
Quest’anno sarà un’epidemia stagionale nella norma, non particolarmente aggressiva, che colpirà 4-4,5 milioni di italiani, causata, secondo i dati forniti a fine estate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), da una tripletta di virus : A Victoria H3N3, A California H1N1, B Massachussetts; essi non differiscono molto da quelli dell’anno scorso, presentano solo piccole mutazioni, soprattutto il virus H3N2 e il B, che hanno comunque richiesto la ricostituzione di nuovi vaccini.
La vaccinazione viene somministrata gratuitamente dal SSN alle persone giudicate a rischio che sono : persone di età pari o superiore a 65 anni oppure bambini sopra i 6 mesi, ragazzi o adulti sotto i 65 anni ma con malattie che possano aumentare il rischio di complicazioni dall’influenza ( come asma, fibrosi cistica, cardiopatie congenite ed acquisite,diabete, insufficienza renale cronica, tumori ed altre); inoltre medici e personale sanitario, categorie di lavoratori addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (poliziotti, vigili del fuoco, ecc.). Anche le donne in gravidanza possono ricevere il vaccino specie se tra il 2° e 3° trimestre di gestazione.
Anche se ogni anno i virus cambiano le loro caratteristiche antigeniche, i sintomi con cui l’influenza si manifesta sono sempre gli stessi ed in particolare per diagnosticare l’influenza deve essere presente la cosiddetta triade caratterizzata dalla contemporanea presenza di febbre abbastanza elevata e repentina, un sintomo respiratorio (tosse, raffreddore, mal di gola),un sintomo sistemico (dolori muscolari e delle articolazioni). Da non confondere con le sindromi respiratorie parainfluenzali ove questi sintomi non sono presenti insieme,ma in genere due alla volta e sono molto più blandi. Non infrequentemente, chi crede di aver contratto l’influenza,è stato invece contagiato da uno dei tantissimi virus parainfluenzali che circolano in inverno.
I consigli sono un po’ sempre gli stessi; innanzitutto prevenzione, con particolare cura nel lavarsi le mani, vale per grandi e piccoli, se si ha il raffreddore o la tosse evitare i posti affollati e tossire e starnutire avendo sempre l’avvertenza di ripararsi col la mano. Se poi si è ammalati non fare gli eroi andando fuori o al lavoro sia per non raffreddarsi e sia per non diffondere il contagio. Per quanto riguarda la cura, va bene il “fai da te” anche con i bambini usando antipiretici per la febbre, evitare l’aspirina nei bambini, antinfiammatori per i dolori muscolari, evitare gli antibiotici. Ma se i sintomi, specie la febbre, durano più di 3 giorni per grandi e piccoli è necessario consultare il medico per escludere una iniziale complicazione. Per quanto riguarda i bambini le nuove linee guida del NICE(National Institute for Health and Care Excellence britannico indicano che gli unici farmaci ammessi nei bambini sotto i sei anni per la febbre sono il paracematamolo e ibuprofene e che comunque vanno usati solo per il malessere del bambino e fin che il malessere dura, ma se il piccolo nonostante la febbre anche alta è tranquillo e gioca senza lamentarsi non occorre nessuna terapia. La febbre è una reazione benefica dell’organismo per difendersi dalle infezioni e pertanto non va considerato il nemico da combattere. Viceversa se rende il bambino sofferente, irritabile, non lo lascia dormire o mangiare normalmente, allora va trattata.
Anche la dieta ha la sua importanza durante l’influenza che generalmente provoca inappetenza e pertanto sono raccomandabili cibi leggeri a prevalente contenuto proteico in quanto in questo periodo viene consumata prevalentemente massa magra che va ricostituita appunto con le proteine . Allora riso, carne ai ferri, pesce, frutta e abbondante acqua. Da ridimensionare,invece,il mito della vitamina C sia durante la malattia sia, ancor di più, come prevenzione. Un regolare apporto di frutta e verdura nella dieta di tutti i giorni è in grado di garantirci il giusto fabbisogno di vitamina C e A , pertanto ogni apporto supplementare è del tutto inutile. La spremuta d’arancia o di altri agrumi resta invece raccomandata soprattutto per idratare e per reintegrare i sali minerali. Consigliati sono anche i probiotici e lo yogurt per proteggere l’intestino e ridurre il rischio di diarrea. Anche durante la convalescenza che può durare anche diversi giorni, importante proseguire con un buon apporto proteico accompagnato anche da una graduale ripresa dell’attività fisica proprio per ricostituire la massa magra che durante l’influenza viene depauperata.