DIVERTENTE LIBRO DI SILVIA DONATI
OSIMO (AN) – di Lucia Principi – “Essere una professoressa di Storia dell’arte nel nuovo millennio non è semplice”. Se poi ci aggiungi il fatto che sei giovane, bassina e per di più amante della danza, la catastrofe non può che essere inevitabile. C’è da dire che a Silvia Donati, insegnante marchigiana al suo primo incarico in un liceo scientifico di Rimini, di materiale (dis)umano glien’è passato tra le mani… Tra gli sforzi impiegati per farsi rispettare da alunni e colleghi – “Ma tu sei davvero una prooof? -, passando per interrogazioni con battute demenziali – “Prof, ma lo sa che Gerry Scotti pesa meno dei Bronzi di Riace?”, e abissali distanze generazionali – “Prof, ma chi è ‘sto Del Piero?” -, la Donati tratteggia un coloratissimo acquerello che racconta senza filtri la vita nella scuola ai giorni nostri. Capita anche che lo strampalato neologismo di sapore anglofono “friendzonare” (ovvero quando ci si invaghisce di qualcuno, ma la persona oggetto del desiderio ti considera solo un amico) diventa un verbo declinato dagli studenti in tutte le sue forme… e allora la commistione di linguaggi diventa proprio inevitabile. E questo piccolo manuale – sì, perché può definirsi a tutti gli effetti una sorta di manuale di sopravvivenza per chi è in grado di interpretarlo – riproduce alla grande i tratti fondamentali di questo astruso mix di linquaggi. Lo fa attraverso una scrittura che attinge a piene mani dalle espressioni giovanili, dagli slogan pubblicitari, dal modo di comunicare nelle chat.
Ironica, (fintamente) frustrata, appassionata, Silvia Donati riesce a farsi strada in una giungla intricata e ad affrontare a testa alta i mostri che vengono fuori dalle gabbie, accettando – questo uno dei grandi insegnamenti – di mettersi ogni giorno in discussione di fronte ai suoi studenti. E guarda caso le riesce di farsi “promuovere” da quelle creature, di farsi addirittura volere bene, tanto da diventare oggetto di una petizione – che ha raccolto oltre 1000 firme in tutta Italia – giunta fino al ministero dell’Istruzione al grido “Non portateci via la nostra professoressa!”.
Silvia Donati, classe 1983, nata e cresciuta ad Osimo, è docente di disegno e storia dell’arte oltre che ballerina e coreografa (ha tenuto corsi anche al “Luna dance center” di Ancona). Dopo un anno al liceo “Serpieri” di Rimini, ampiamente documentato in “Aprite le gabbie”, oggi insegna di ruolo a Venezia.
(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)