“L’INNOCENZA DEL GERMOGLIO” DI I.PAOLUZZI
CIVITANOVA MARCHE (MC) – di Mascia Ancotenlli – Greta, 40 anni, costruitasi una vita a Milano, in seguito alla morte del padre, torna nella tenuta dov’è cresciuta e dove abita la sua famiglia, in Maremma. E’ qui che sarà costretta a confrontarsi con il dolore della nonna paterna ma soprattutto con l’indifferenza della madre. E la scoperta di un segreto nascosto da anni si rivelerà un evento traumatico che distruggerà tutte le sue certezze.
La vicenda, narrata in prima persona, ci viene mostrata attraverso il flusso di pensieri della protagonista: azioni e dialoghi sono filtrati dalla sua mente, numerosi flashback spesso dilatano improvvisamente il tempo e lo spazio.
La ragazza dovrà ora confrontarsi col passato ripercorrendo i ricordi che hanno segnato la sua gioventù, trascorsa nella vigna tanto amata e coltivata dal padre. E’ proprio questa terra che spesso diventa osservatrice esterna degli eventi focali delle vicende di Greta e dei suoi genitori. Essa assumerà inoltre un ruolo metaforico sulla vita e sulle origini dei personaggi del romanzo: “Non sono altro che una gemma che doveva essere tagliata via dal tralcio ancora prima di germogliare, come quelle che babbo recideva ogni inverno”.
Il racconto, narrato attraverso nonna, madre e figlia (tre generazioni diverse, dal dopoguerra ad oggi), diventa anche spunto di riflessione sul ruolo della donna all’interno della società: se Greta ha potuto intraprendere un suo percorso universitario, trasferirsi da sola a Milano e decidere quando e se formare una famiglia, lo stesso non è stato per le donne che l’hanno preceduta.
E’ importante ricordare l’iter storico che ha preceduto la possibilità di ottenere certi diritti che oggi possono apparirci naturali, ma che fino a pochi decenni fa non potevano neanche essere concepiti come fruibili, soprattutto in un luogo di campagna, dove la mentalità rimaneva chiusa di fronte ai cambiamenti che stavano avvenendo.
Le origini, la terra da cui partono le proprie radici, ecco il tema principale del romanzo della civitanovese Irene Paoluzzi, pubblicato da Giovane Holden Edizioni: sapere da quale sentiero si provenga, per proseguire e riuscire a liberarsi del passato.
(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)