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Anffas non si fermerà finché i diritti di anche solo una persona con disabilità saranno calpestati!
Questa la mission di Anffas, Onlus fondata a Roma il 28 Marzo 1958 da Maria Luisa Ubershag Menegotto, mamma di un ragazzo con disabilità intellettiva e da altri genitori che hanno deciso di iniziare a lottare per un futuro dignitoso e felice dei loro figli; all’epoca le persone con disabilità e le loro famiglie vivevano in una società caratterizzata da pregiudizi e ghettizzazione, incapace di mettere in luce le capacità di ogni singolo individuo invece che denigrare, di includere e creare un clima di accettazione. Da qui il desiderio di ribellarsi ad un mondo restìo ai cambiamenti, imprigionato nella vergogna e che portava le famiglie di ragazzi con disabilità per lo più intellettive e relazionali a tenerli segregati in casa o all’interno di istituti.
Anffas Conero, di cui Vera Caporaletti è presidentessa dal 1985 è cresciuta a ritmo costante nel corso degli anni ed annovera numerose conquiste a livello sociale e nove sedi distribuite nel territorio della provincia di Ancona, tra cui una struttura Educativa e Riabilitativa (Casa Giovanna) situata a Loreto ed aperta 365 giorni l’anno, 24 ore su 24. A Casa Giovanna un personale altamente specializzato assiste costantemente gli ospiti (maggiorenni e con disabilità intellettive o disturbi del neurosviluppo) orientandosi ad incrementare e consolidare la loro autonomia personale e sociale attraverso attività ricreative e di educazione domestica.
La Onlus, inoltre, ha una struttura ricreativa immersa nella campagna di Castelfidardo, l’Oasi dei Pavoni, che abbiamo avuto modo di visitare grazie alla disponibilità della sua Presidente Vera Caporaletti e della Dottoressa Benedetta Galli, Psicologa e Coordinatrice. L’Oasi dei Pavoni è una struttura che è stata concessa in comodato d’uso gratuito dal comune di Castelfidardo e che è stata adibita a centro ricreativo diurno pomeridiano: ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, accoglie ragazzi maggiorenni con disabilità per lo più intellettive, con lo scopo di dar loro modo di creare una rete sociale, svolgendo attività ricreative e sportive accompagnati da un familiare o usufruendo dell’apposito servizio di trasporto su richiesta.
L’Oasi dei Pavoni è una casa in cui i ragazzi si radunano per partecipare ad attività ludiche, dal corso di teatro al laboratorio di cucina o di produzione di manufatti. Si sta insieme, si gioca e ci si diverte, si organizzano eventi e si celebrano feste di compleanno dei soci o dello staff. Si suonano strumenti musicali, si gioca a basket in cortile e si vincono gare di atletica e tornei di bocce (innumerevoli i trofei esposti all’interno della sede, i quali testimoniano quanto lontano siano arrivati questi ragazzi grazie alle loro abilità, all’amore degli operatori e delle famiglie, e al supporto degli enti sportivi convenzionati). All’Oasi dei Pavoni c’è anche un piccolo orto e una serra, in cui i ragazzi si dedicano a coltivare prodotti a km zero, con il sogno di poter creare un angolo per il futuro. Il progetto è infatti quello di aprire una cucina didattica completa di un punto ristoro in cui i ragazzi avrebbero la possibilità di lavorare, imparando a cucinare, apparecchiare, servire a tavola e ricevere clienti.
Alla presidentessa brillano gli occhi per l’emozione mentre ci parla di tutti i traguardi raggiunti finora, e dei progetti che tiene in serbo per il futuro. Perché nonostante le difficoltà e una burocrazia sempre più stringente si continua a lottare con lo scopo di dare ai ragazzi la possibilità di essere totalmente partecipi della loro vita. E a questo punto non possiamo dimenticare di menzionare il supporto enorme che una realtà del genere riesce a fornire alle famiglie: il punto SAI (Servizio di Accoglienza e Informazione) è attivo gratuitamente per la divulgazione di notizie, informazioni sulla rete dei servizi socio sanitari ed assistenziali. E’ uno sportello psicologico di supporto per i familiari, per chi giorno dopo giorno deve combattere strenuamente per garantire ai loro figli una vita serena e aumentare nel mondo la consapevolezza delle abilità nella disabilità.
Che cosa possiamo fare invece noi per aiutare e supportare un progetto così valido? A parte l’acquisto diretto di manufatti speciali e bomboniere solidali prodotte direttamente dai ragazzi del centro, c’è la possibilità di donare ad Anffas Conero il 5×1000, di diventare donatori, soci o fundraiser, o partecipare agli aventi Anffas e celebrare le enormi potenzialità di una vita attiva anche nelle differenti abilità, una vita partecipativa che non esclude ma accoglie, innova e valorizza.