SPIAGGIA SOTTO IL CARDETO, LAVORI FINITI
– ANCONA – di Emanuele Garofalo –
Ancona riconquista la Grotta Azzurra. Ci sono voluti sette anni, ma finalmente questa estate riapre al pubblico il sentiero che da via Panoramica si tuffa fino alla suggestiva e caratteristica spiaggia sotto Monte Cardeto. Tra fine giugno e i primi di luglio saranno smantellati il cantiere e la recinzione che hanno impedito e in parte ancora ostacolano l’ingresso al sentiero, una volta sbrigate le ultime formalità burocratiche. Va detto che in realtà lo stradello è già stato collaudato, che è in sicurezza, che i lavori più importanti sono conclusi da mesi. Tanto che il passaggio dei bagnanti “di straforo” e in anticipo sull’inaugurazione è stato da tempo, informalmente tollerato dal Comune, nonostante manchi l’ufficialità della riapertura. E si capisce l’impazienza di cittadini e grottaroli, visto che dal 2007 l’ordinanza di divieto di accesso dell’allora sindaco Sturani vieta di visitare il litorale che si allunga ai piedi della rupe verso i cantieri navali, popolarmente e tradizionalmente ribattezzato Grotta Azzurra. Motivo? La minaccia di frane e crolli della falesia. E per questo il Comune ha messo in campo un progetto importante spendendo 2,1 milioni di euro per il consolidamento della costa. Un’idea premiata dal Ministero per l’Ambiente con 1,5 milioni di finanziamento, gli altri 680mila euro invece li hanno messi di tasca propria i grottaroli. Sono i soldi pagati per ottenere i diritti di superficie delle grotte, dopo anni di battaglie legali in Tribunale con il Comune per capire se Palazzo del Popolo potesse accampare pretese giuridiche su quei manufatti storici, alcuni risalenti al 1860.
Dopo l’ordinanza di divieto di accesso, la città ha dovuto attendere tre anni, fino al 2010, per l’avvio dei lavori. Poi il cantiere – che si doveva chiudere nel giro di un anno – è stato tormentato da contrattempi e incidenti. Nel 2011 i lavori vengono funestati dalla morte di un operaio caduto dalla rupe. Quindi il lungo stop dovuto al sequestro del cantiere da parte del Tribunale. Quando finalmente i lavori possono ripartire, la ditta appaltatrice apre la vertenza con il Comune: l’impresa chiede un aggiornamento del contratto e un compenso più alto per i costi che nel frattempo sarebbero aumentati. Uno scontro che ha costretto il Comune a trovare una nuova impresa per completare gli ultimi 160mila euro di lavori. Tra queste ultime rifiniture c’è anche una tettoia con un giardino pensile a copertura di una parte del sentiero.
Oggi finalmente l’unico sentiero di accesso alla Grotta Azzurra torna fruibile, grazie ad un sistema di reti, tiranti e ancoraggi che assicurano la sicurezza della falesia. Una riapertura che segna una vittoria anche per le tante associazioni, comitati e cittadini che si battono perché siano tutti pienamente fruibili i sentieri (17 quelli conosciuti e mappati da Legambiente e Pungitopo) che si snodano all’interno dell’area Parco del Conero, dal Duomo di Ancona, passando per il Passetto e Pietralacroce, fino a Sirolo e Numana. Un vero patrimonio naturale e turistico, che spesso va difeso dall’arroganza dei proprietari privati dei terreni incrociati dagli stradelli o dalla incuria degli enti pubblici.
(tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)