USA, 18 MAGGIO ’13- La notizia è di quelle che destano scalpore. Una star della fama e della bellezza di Angelina Jolie che si fa asportare chirurgicamente il seno per ridurre il rischio di cancro alla mammella.
In questo ultimo decennio sono stati individuati due geni ( BRCA1 e BRCA2 ) che sono responsabili della trasmissione ereditaria del cancro mammario . Da sempre è risaputo che esiste una familiarità per tale tumore , ma solo nei portatori di tali geni la malattia segue le precise leggi della ereditarietà . Evidenziare le donne portatrici di questi geni è molto semplice poiché è sufficiente un prelievo di sangue ,ma prima di ciò vanno identificate la famiglie a rischio mediante una accurata ricostruzione dell’albero genealogico in cui vengono segnalati i consaguinei diretti o collaterali di due – tre generazioni che si sono ammalati di cancro della mammella o dell’ovaio o dell’utero . Se presente un tale quadro allora la persona interessata può essere sottoposta all’indagine genetica. Perché è importante conoscere se sono presenti i geni BRCA1 o BRCA2 ? Innanzi tutto se la persona è a sua volta ammalata di cancro della mammella , la sua malattia ha una prognosi peggiore e pertanto dovranno essere attuate terapie maggiormente aggressive .
Se invece la donna non è al momento malata dovrà mettere in atto tutti quei presidi per attuare una efficacie prevenzione del tumore. Tra questi è prevista anche la mastectomia bilaterale profilattica .
Questo intervento consiste nell’asportazione completa della ghiandola mammaria bilateralmente per via sottocutanea con conservazione della cute e del capezzolo e con il posizionamento di due protesi mammarie con un buon risultato estetico.
Tale procedura va ovviamente discussa con la paziente che decide in base al suo modo di porsi nei riguardi della malattia , nella consapevolezza che esistono metodi di prevenzione attualmente molto efficaci come la mammografia annuale ,accompagnata sempre da esame ecografico o dalla risonanza magnetica in caso dubbi . Questa seconda strada è quella seguita dalla maggioranza delle donne , ma esistono persone , specie negli Stati Uniti , che preferiscono affrontare l’intervento .La decisione , oltre naturalmente dallo stato psicologico , è molto condizionata dall’età della donna : una giovane donna che non ha ancora avuto figli pensando ad un eventuale allattamento rifiuterà la chirurgia . Questa comporta una riduzione del rischio dell’87% , rischio che non raggiunge lo zero persistendo comunque un 5% di probabilità di sviluppare un tumore che prende origine da residui anche minimi di ghiandola mammaria .
Dott. Giorgio Rossi