Arabia Saudita, Arwa al-Hujaili è la prima donna praticante-avvocato

DUBAI, 26 APRILE 2013- E’ di questi giorni la notizia che un grande passo avanti per i diritti delle donne è stato compiuto nel mondo arabo. Per la prima volta nella storia del Regno Saudita  il Ministero della Giustizia ha concesso ad una donna la licenza di esercitare in tribunale la professione forense, fino ad oggi una sorta di casta riservata al mondo maschile.

Arwa al-Hujaili, dopo aver studiato  all’Università Re Abdulaziz di Gedda, è stata assunta come tirocinante all’interno di uno studio legale e dopo 3 anni di apprendistato potrà ottenere il titolo di avvocato. La giovane , consapevole dell’importanza di questo traguardo per sé ma anche per tutte le donne che stanno giorno dopo giorno, spesso nel silenzio, lottando per avere la parità di diritti, ha voluto far conoscere attraverso il social network Twitter questo importante traguardo postando sul proprio account proprio una foto del certificato di registrazione all’ordine.

In realtà gia’ ad ottobre scorso alle donne era stato concesso di poter esercitare le professioni giuridiche senza però risolvere uno degli aspetti considerati più problematici: il diritto i presentarsi in aule di tribunali. La concessione si basa su una legge di ben 21 anni fa che assicura
ad entrambi i sessi il diritto poter esercitare la professione forense ma che di fatto non era mai stata attuata.

Eric Goldstein, osservatore dell’area mediorientale per Human Rights Watch, ha commentato la notizia sottolineando che questo è un importante passo avanti ma che il proseguo del tragitto non sarà affatto facile :“Le donne saudite che pratichino una professione legale o rivestano una qualunque posizione che le metta su un piano di uguaglianza agli uomini, hanno bisogno di protezione dalle discriminazioni femminili in aula, necessitano della libertà di viaggiare, guidare, e del diritto a prendere decisioni autonome sulle proprie vite lavorative”.

Una libertà conquistata grazie alla caparbietà di una giovane donna che non si è voluta fermare, anche se a guardar bene si tratta di una concessione con molti limiti. Infatti,secondo le norme vigenti, le donne devono sottostare al patronato di una figura maschile, generalmente il marito o un membro della famiglia, al quale spetta la facoltà di approvarne spostamenti e decisioni.

In ogni caso ancora una volta la caparbietà di una giovane donna ha abbattuto un muro,  di quelli duri da far crollare ma  questo  dimostra che con l’intelligenza e la tenacia tutto è davvero possibile.

Da donna e avvocato ringrazio Arwa al-Hujaili e tutte quelle piccoli grandi donne che non si fermano, mai, qualunque sia il muro davanti.

AVV.VALENTINA COPPARONI

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