PARIGI, 29 Maggio ’13 – L’inchiesta relativa al caso Cordier, il ventitreenne soldato francese aggredito al collo sabato scorso a <<La Défense>>, sembra essere giunto a una svolta importante.
Ieri, mercoledì 29 Maggio, infatti, è stata diffuso il nome dell’attentatore, il quale, poco dopo l’aggressione si era dato alla fuga nell’attiguo centro commerciale.
Si tratta di Alexandre D., un ventiduenne già noto alle forze dell’ordine per aver compiuto una serie di reati, seppur di lieve entità.
Arrestato mercoledì alle 6 di mattina, presso il domicilio di un conoscente a <<La Verriére>>, nella periferica zona Yvelines,ha già riconosciuto i fatti e per questo si trova ora sotto custodia.
Recentemente convertito all’Islam, era un soggetto già noto alla SDIG, l’organismo che in territorio francese si occupa di vigilare su tutte le questioni relative alla religione islamica. Catalogato come <<islamico radicale e conservatore>>, Alexandre è stato incastrato dalle telecamere di controllo de <<La Défense>>; dalle sequenze registrate risulta che intorno alle 17.46 di sabato 25 maggio, il ragazzo aveva pregato poco lontano dal luogo dell’aggressione e, dopo qualche minuto, si era avvicinato al giovane Cordier colpendolo al collo.
Il procuratore della repubblica di Parigi, François Molins ha recentemente affermato che Alexandre ha agito in nome della sua idelogia religiosa, ben intenzionato a colpire un rappresentante dello stato francese. Molins precisa inoltre che <<il corpo antiterrorismo è stato coinvolto nell’inchiesta>> e, mitiga, che <<vi è la necessità di far luce su molti altri elementi>>.
Più perentorie sono invece le parole utilizzate dal primo ministro francese Valls, il quale è fortemente convinto della matrice terroristica che ha prodotto l’attacco al giovane ufficiale.
I dossier in mano ai corpi di investigazione parigini però, sembrano non aiutare molto nelle indagini.
Alexandre è un giovane ragazzo recentemente convertitosi all’Islam, senza fissa dimora, che da qualche tempo non vive più con il resto della famiglia.
Il giorno dell’aggressione, precisamente un’ora prima delle 17.54, aveva acquistato due coltelli all’interno della Défense. Intenzionalità dunque, a cui si deve aggiungere la violeza con cui si è accanito su Cordier.
Il soldato ferito, ricoverato presso l’ospedale militare di Percy á Clamart, è stato dimesso lunedì, e dovrà astenersi dalla professione per un totale di dieci giorni.
Nel frattempo, l’inchiesta prosegue.
CORINNA LENNELLI