ULTRAVIOLETTI ULTRA PERICOLOSI PER IL MELANOMA DELLA PELLE
del dottor Giorgio Rossi (Oncologo)
Il sole, specie nelle ore centrali delle giornate estive, le lampade e i lettini abbronzanti sono i maggiori “ produttori” di raggi Uv, gli ultravioletti, cioè i principali fattori di rischio per l’insorgenza del melanoma, il più aggressivo e micidiale tumore della pelle. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) li ha inclusi tra i cancerogeni certi e nel nostro Paese l’uso di lampade e lettini abbronzanti è vietato ai minorenni.
A livello mondiale, si stima che nell’ultimo decennio il melanoma cutaneo abbia raggiunto i 100.000 nuovi casi all’anno: un aumento del 15% rispetto al decennio precedente. Il melanoma cutaneo è, in particolare, decine di volte più frequente nei soggetti di ceppo europeo ( caucasici) rispetto alle altre etnie. I tassi di incidenza più elevati si riscontrano, infatti, nelle aree molto soleggiate e abitate da popolazione di ceppo nordeuropeo, con pelle particolarmente chiara.
Anche in Italia negli ultimi ‘anni l’incidenza del melanoma è raddoppiata e oggi ne sono colpiti circa 7000 italiani all’anno e purtroppo il tasso di mortalità è ancora elevato perché spesso viene diagnosticato quando è in uno stadio già avanzato. Non si pensi che sia un problema dell’età anziana; tutt’altro : la media a cui si giunge alla diagnosi è infatti di 50 anni e il 20% dei casi ha tra 15 e 39 anni.
L’American Cancer Society riporta che negli Stati Uniti l’incidenza di questo tumore della pelle è aumentato del 200% dagli anni ’70 ad oggi ed è diventato il cancro più comune tra i giovani tra i 15 e i 29 anni . Sempre negli USA si contano 25000 nuovi casi all’anno di melanoma maligno che causano circa 6000 decessi.
Con l’ approssimarsi dell’estate e la prevedibile corsa alla “tintarella” l’associazione scientifica Intergruppo Melanoma Italiano (Imi) con il patrocinio del Ministero della Salute e dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) lancia una campagna nazionale di prevenzione, dal titolo “Il Sole per amico”, per informare la popolazione sui rischi legati all’esposizione solare e ai lettini abbronzanti cercando di cambiare la percezione a livello sociale dell’abbronzatura. La campagna si articolerà in uno spot interpretato da Licia Colò, in un sito Web e una pagina Facebook. E’ un mito che la pelle abbronzata dimostri una buona salute, al contrario è una pelle danneggiata; le radiazioni UV fanno male. Il 70% dei giovani non utilizza filtri protettivi durante l’esposizione al sole e uno su due rimane sotto il sole nelle ore fra le 12 e le 15 quando i raggi solari sono più nocivi. La percentuale di scottature tra i giovani supera ogni estate il 50%; eppure i dati parlano chiaro: chi ha subito più di cinque scottature in giovane età vede raddoppiare la probabilità di sviluppare un melanoma da adulto. Oltre agli UV altri fattori di rischio entrano in gioco, innanzitutto la familiarità e il fenotipo ( cute chiara, capelli biondi o rossi, occhi azzurri e verdi, è quello a maggior rischio ). Infatti la madrina della campagna , la brava conduttrice televisiva Licia Colò ha dichiarato: “ mi sento vicina ai messaggi di questa campagna anche perché al sole mi scotto facilmente a causa del mio fototipo : proteggere noi e i nostri figli è una questione di coscienza e di buone abitudini “.
Prevenzione primaria e diagnosi precoce rappresentano le armi vincenti contro il melanoma; ecco perché alle persone con fenotipo a rischio elevato viene raccomandata una visita dermatologica annuale specie se ha già dei nevi. La maggioranza dei melanomi infatti insorge su un nevo preesistente e momento fondamentale resta appunto il riconoscimento diagnostico . Esistono dei criteri clinici per identificare una lesione pigmentata ( nevo) come a rischio : la regola mnemonica ABCDE suggerisce che un nevo è sospetto se subisce delle modificazioni in forma (Asimmetria), margini (Bordi irregolari), pigmentazione (Colore scuro e/o variegato), diametro (Dimensioni superiori a 5 mm) e se appare rapidamente evolutivo (Evoluzione) tenendo presente che normalmente i nevi aumentato di dimensioni e di numero fino ai 40 anni con dei picchi nell’adolescenza e in gravidanza. Il controllo dermatologico deve essere effettuato su tutta la cute , comprendendo mani, piedi, unghie, cuoio capelluto, orecchie, ma anche cavo orale e bulbi oculari poiché esistono anche melanomi delle mucose e della coroide.
La donna nel corso della vita è più esposta al rischio melanoma per le maggiori variazioni ormonali a cui è sottoposta ; già alla pubertà e mensilmente con il ciclo mestruale, assumendo spesso terapie estro-progestiniche a scopo terapeutico, anticoncezionale o procreativo e poi affrontando gravidanze e allattamenti ed infine passando attraverso la fase menopausale. Le donne in gravidanza dovrebbero effettuare una visita dermatologica di controllo durante i periodi in cui avvengono importanti variazioni ormonali : metà gestazione e verso il 6°, 7° mese dal parto sia che abbiano o no allattato . Durante la menopausa la donna dovrebbe essere controllato più spesso se assume terapie ormonali sostitutive.
Perciò al sole è importante esporsi gradualmente per ridurre il rischio di scottature, cominciando da un’ esposizione di 45-50 minuti il primo giorno, aumentando ogni giorno il tempo di esposizione fino a ottenere in circa 15 giorni un’abbronzatura uniforme e duratura. Cercare il più possibile di ridurre le esposizioni tra le 11,00 e le 15,00 ora legale, proteggendosi con creme applicate in dosi adeguate e per più volte, ogni 2-3 ore. I bambini devono essere assolutamente protetti dalle scottature e va evitata l’esposizione diretta dei neonati fino a un anno.