SCAMIBO DI LIBRI IN PIAZZA CAVOUR
ANCONA – di Luciano Izzo –
L’intero pianeta come una gigantesca biblioteca diffusa. E’ lo spirito con cui, nel lontano 2001, nasceva il sito in lingua inglese bookcrossing.com. Di che si tratta esattamente? Il BookCrossing è la pratica di lasciare un libro in un luogo pubblico, in modo che possa essere raccolto e letto da qualcuno che poi lascerà a sua volta il libro da qualche altra parte. Così facendo, il libro diventa un vero e proprio viaggiatore che, passando di mano in mano, può nel tempo arrivare a fare anche il giro del mondo. A quasi vent’anni di distanza, il BookCrossing continua a diffondersi. Ad Ancona ci è arrivato grazie all’iniziativa di Pierluigi Sonnino, proprietario della libreria in piazza Cavour che porta il suo nome. Ispirandosi proprio al fenomeno internazionale dei libri itineranti, Sonnino ha inaugurato una “colonnina” in cui è possibile trovare una miscellanea di titoli di narrativa. Ce n’è un po’ per tutti i gusti e, nonostante l’iniziativa sia partita solo lo scorso marzo, a detta sta già riscuotendo il successo sperato.
Ma com’è stata presa la decisione di aprire una “crossing zone” proprio in centro ad Ancona? “Alcuni miei amici si riuniscono in una casa in campagna a Sappanico, – spiega Sonnino – si tratta di serate a tema, a un certo punto hanno deciso di porre una cassetta con dei libri a disposizione per il BookCrossing nella loro zona”. Così, Sonnino si lascia prendere dall’ispirazione, si documenta riguardo questa moda della “liberazione” dei libri e decide di dare il suo contributo alla collettività. Un gesto che, peraltro, riconferma le Marche come una regione piuttosto attiva sotto il profilo del BookCrossing: ci sono, infatti, altre sette zone di scambio ufficiali tra i “bookcorsari (così si autodefiniscono), di cui tre nella provincia di Pesaro-Urbino, una a Falconara, una ad Osimo e una a Macerata.
L’iscrizione al sito bookcrossing-italy.com è gratuita, non è obbligatoria, è necessaria se si desidera tracciare la posizione dei libri che si è deciso di liberare. E’ l’aspetto più interessante del progetto: la possibilità di seguire attraverso la rete gli spostamenti dei libri liberati in giro per il globo.
Rispetto alla libreria, la colonnina di Sonnino sorge in una posizione volutamente defilata e lontana da occhi forse troppo indiscreti. Purtroppo qualcuno ha provato a fare man bassa – spiega con una punta di rammarico – cerchiamo di evitare atti vandalici e saccheggi e comunque confidiamo nella buona educazione delle persone”.
(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)