Cani in spiaggia: vediamo cosa cambia dopo la pronuncia del Tar 

NUOVE POSSIBILITÀ PER I NOSTRI AMICI A QUATTRO ZAMPE
di avv. Fabiana Latte

  Al volgere della fine di questa estate, l’accento viene posto sulla possibilità di portare in spiaggia con noi il nostro fidato amico a quattro zampe.

Una recente pronuncia del TAR Lazio ha finalmente accolto il principio secondo il quale non si può vietare l’ingresso nelle spiagge ai cani. 

Ebbene, non è così scontato il principio affermato dalla sentenza in questione.

In Italia, infatti, sono pochissime le spiagge in cui l’accesso è consentito anche agli animali. L’ordinanza che vietava l’ingresso in spiaggia ai nostri amici a quattro zampe si presentava illegittima sotto molteplici aspetti, tra i quali, la mancata previsione di motivi espressi che giustificassero l’adozione dell’ordinanza o le cautele comportamentali che sarebbero dovute esser adottate al fine di tutelare l’igiene delle spiagge o l’incolumità dei bagnanti. Pertanto, nessuno dei motivi veniva espressamente indicato. Il generico divieto di accesso in spiaggia ai cani ha spiegato i suoi effetti, seppur indirettamente o con sequenzialmente, nei confronti degli stessi padroni che in compagnia del proprio animale, dovevano evitare (a qualsiasi ora) di frequentare le spiagge.L’immediata conseguenza è la violazione del principio di proporzionalità amministrativa che a fronte di numerose alternative, auspica la riduzione al minimo del sacrificio richiesto e dell’invasione della sfera soggettiva dei singoli individui. Pertanto, è palese come un’ordinanza di tal senso agisca nella sfera soggettiva indistintamente e immotivatamente senza vagliare alternative possibili. Quali, ad esempio, vietare la balneazione ai nostri amici a quattro zampe esclusivamente in determinati orari piuttosto che vietare del tutto la balneazione.

Ulteriormente, si vuole precisare che non tutti i divieti sono legittimi. Difatti il divieto di ingresso nelle spiagge comunali deve essere motivato riportando, peraltro, sul retro del cartello, gli estremi identificativi dell’ordinanza sulla quale si fonda e la data di scadenza. Inoltre, l’ordinanza deve essere firmata dal sindaco (o al più, dal comandante dei vigili urbani) ed essere pubblicata sull’albo pretorio del Comune.

Questi sono alcuni dei requisiti fondamentali che consentono di vietare che i nostri amici animali ci accompagnino anche in questo spazio di quotidianità.

La pronuncia del TAR segna, quindi, una sorta di apertura nell’ammettere che i divieti di accesso alle innumerevoli spiagge comunali, sono illegittimi e dovranno, pertanto, essere rivisti. L’augurio è che per la prossima estate, potremmo avere una maggiore apertura da parte dei Comuni italiani in modo tale da consentire una balneazione anche ai cani e al fine di godere effettivamente della compagnia del nostro inseparabile compagno a quattro zampe.

Non permettere che le “spiagge pet friendly” diventino una moda perché rappresentano l’eccezione ma che siano la normalità, nel limite del rispetto delle norme di igiene e di sicurezza dei bagnanti.

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