FACCIAMO CHIAREZZA DOPO LA SENTENZA CHE HA RICONOSCIUTO IL NESSO CAUSALE TRA AUTISMO E VACCINO E IL RITIRO DEL FLUAD
del dott. Giorgio Rossi (Oncologo)
Una recente sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano riguardo ad un bambino affetto da autismo stabilisce che sarebbe “acclarata la sussistenza del nesso causale tra il vaccino esavalente che viene somministrato entro il primo anno di vita e la malattia”e impone al Ministero della Salute di risarcire la famiglia.
E ancora citando la perizia del medico legale nominato dal Tribunale : “ E’ probabile che il disturbo autistico del piccolo sia stato concausato dal vaccino sulla base di un polimorfismo che lo ha reso suscettibile alla tossicità di uno o più ingredienti”.
Il vaccino a cui si fa riferimento è il Infanrix Hexa della azienda farmaceutica GlaxoSmithKline e protegge da poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse e infezioni da Haemophilus Influenzae di tipo B.
Il termine autismo, usato per la prima volta nel 1938 dallo scienziato Hans Asperger, si riferisce a un insieme di patologie caratterizzate da problemi di comunicazione e interazione con gli altri, unite ad una tendenza a mostrare comportamenti o interessi ripetitivi. I pazienti con disordini di tipo autistico possono presentare uno spettro ampio di condizioni cliniche : da una sostanziale assenza di interazione con gli altri , a situazioni in cui l’adattamento al contesto sociale è buono nella maggior parte dei casi. Di solito l’autismo viene diagnosticato nel secondo anno di vita o in età prescolare, anche se in alcuni bambini la diagnosi è più tardiva. E’ stato inoltre riportato che il 20% circa dei bambini con autismo presenta una regressione del comportamento; questi bambini,cioè, hanno uno sviluppo neurocomportamentale apparentemente normale fino ad un certo punto della loro vita, quando perdono le capacità di comunicazione acquisite fino a quel momento .
Le cause dell’autismo non sono ancora del tutto conosciute, ma per la maggior parte dei ricercatori sarebbero coinvolte cause genetiche ed ambientali.
Un’analoga sentenza si era già avuta nel 2010 da parte del Tribunale di Rimini che associava la vaccinazione trivalente anti Morbillo-Parotite-Rosolia(MPR) all’autismo.
Queste sentenze ci fanno tornare indietro di circa 16 anni , quando nel 1998 il ricercatore britannico Andrew Jeremy Wakefield pubblicò sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet un articolo in cui si ipotizzava un legame tra la vaccinazione MPR e l’autismo. Seguirono anni di paura e sfiducia , non privi di ripercussione sulla sanità pubblica. Proprio nel momento un cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva posto come obiettivo per il 2007 l’eradicazione del morbillo in tutta Europa , la pubblicazione di questa ricerca provocò un drastico calo nell’accettazione della vaccinazione e l’eradicazione della malattia dall’Europa è ancora obiettivo difficile da raggiungere.
La tesi sostenuta dal ricercatore britannico consisteva nel fatto che il vaccino MPR potesse provocare un’infiammazione della parete intestinale , responsabile del passaggio in circolo di sostante tossiche per il cervello.
Questa ipotesi ebbe ovviamente una vasta risonanza sulla stampa anglosassone e dette inizio successivamente a numerosi studi di verifica condotti in Europa e Stati Uniti. Nessuno degli oltre 20 studi condotti nei successivi 13 anni ha confermato che possa esserci una relazione causale tra vaccino e autismo. In seguito lo stesso autore del lavoro inglese insieme ai suoi collaboratori ritirarono le loro conclusioni, dichiarando che i dati presentati erano insufficienti per stabilire una eventuale relazione causale e nel 2010 la rivista The Lancet stessa ritirava formalmente l’articolo in quanto, oltre ai difetti epidemiologici di questo studio, era stato dimostrato che numerosi fatti riguardanti la storia anamnestica dei pazienti fossero stati alterati dall’autore stesso per supportare i risultati. Tanto che il ricercatore venne radiato dall’Ordine dei medici per il suo comportamento.
La possibile relazione tra vaccini trivalenti ed esavalenti è stata ampiamente analizzata da un gruppo indipendente di esperti negli Usa facenti parte dell’ Institute of Medicine di Washington DC il quale, sulla base di una approfondita revisione degli studi clinici ed epidemiologici esistenti in letteratura, ha concluso che le evidenze disponibili respingono l’ipotesi di una relazione causale .
I Centers for Diseases Control and Prevention statunitensi e altre organizzazioni inclusa l’American Accademy of Pediatrics , hanno raggiunto le stesse conclusioni.
L’ampia dimensione delle popolazioni studiate ha permesso di raggiungere un livello di potere statistico sufficiente a rilevare anche rare associazioni.
In tutti gli studi a cui sopra si fa riferimento sono stati valutati non solo la sostanza base del vaccino ma anche gli additivi in particolare il Thimerosal un disinfettante contenente mercurio, ma anche in questo caso non è stato evidenziato alcun legame in quanto la quantità di mercurio contenuta è minima e non tale da provocare danni cerebrali e che comunque dal 1999 è stato abolito dai vaccini. Molti ricercatori, circa la responsabilità del mercurio nel promuovere l’autismo, la mettono in relazione al mercurio ambientale che può venire assunto inconsapevolmente dalla madre durante la gestazione.
Anche l’OMS con una nota emanata nell’agosto del 2013, citando anche il risultato di un’ulteriore ricerca aggiornata a quella data e pubblicata sul The Journal of Pediatrics , afferma che non c’è evidenza di una connessione tra il vaccino trivalente ed esavalente,né tra l’additivo Thimerosal e i disordini dello spettro autistico .
Dopo la sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano, in un comunicato congiunto, la Società Italiana di Igiene (Siti), la Federazione Italiana Medici Pediatri ( Fimp), la Società di Pediatria (Sip), l’associazione Culturale Pediatri (Acp) e la Federazione Medici di Medicina Generale (Fimmg) manifestano una enorme preoccupazione per la tutela della salute dei nostri cittadini per una decisione presa pur in mancanza di qualsiasi evidenza scientifica, ribadendo che il vaccino è stato somministrato a decine di milioni di bambini e in nessun Paese si è mai arrivati a simili conclusioni. Infine si appellano ai genitori affinché continuino ad aderire con fiducia all’offerta del vaccino nell’interesse della salute dei propri figli proteggendoli da malattie ancora oggi temibili.
Va ricordato infatti che per ogni vaccinazione offerta dal Servizio Sanitario Nazionale viene preventivamente effettuata una approfondita stima del rapporto rischi/ benefici calcolata su basi rigorosamente scientifiche e questo rapporto è sempre estremamente favorevole alla vaccinazione, basti pensare alla poliomielite, al tetano, alla difterite, ecc.
IL VACCINO ANTINFLUENZALE FLUAD. Questo concetto basilare vale,ovviamente, per tutte le vaccinazioni compresa quella antinfluenzale 2014-2015 che in questi ultimi giorni di novembre sta vivendo momenti difficili. Sono stati segnalati infatti, ad oggi, undici casi di decessi in persone alle quali era stato somministrato il vaccino Fluad della Azienda Farmaceutica Novartis nelle 48-72 ore precedenti. Il Fluad è un vaccino approvato nel 1997, particolarmente indicato per gli anziani, il cui profilo di sicurezza è stato dimostrato da oltre 65 milioni di dosi distribuite con successo in tutto il mondo, che confermano i dati raccolti durante gli studi clinici prima della commercializzazione che hanno coinvolto oltre 70.000 pazienti. Bisogna ricordare che in Italia i vaccini sono sottoposti ad uno stretto monitoraggio e ogni medico prescrittore e/o somministratore ha l’obbligo di segnalare qualsiasi evento avverso che possa verificarsi all’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA) ,la quale a sua volta ha il compito di attivare tutte le procedure di tutela del cittadino. Da qui, pertanto, la necessità immediata di ritirare due lotti ( circa 500 campioni) del vaccino in questione e di avviare tutte le ricerche per evidenziare eventuali alterazioni del vaccino stesso. Solo il risultato di queste, che sarà disponibile tra 7-10 giorni, ci potrà dire se vi sia un nesso causale tra vaccino e decessi . In attesa non sarebbe giustificato demonizzare un presidio terapeutico, che, come qualsiasi farmaco vero, può avere degli effetti collaterali, ma che è in grado di salvare parecchie vite umane per una malattia , l’influenza, solo apparentemente banale, che nel 2013 ha mietuto 8.000 vittime in Italia e 40.000 in Europa.