UNO STUDIO DIMOSTRA IL RUOLO BENEFICO DELLE CARNI AVICOLE CHE APPORTANO PROTEINE NOBILI
del dottor Giorgio Rossi
Sono apparse in questi giorni le conclusioni del primo Documento di Consenso sul ruolo delle carni avicole realizzato da Nutrition Foundation of Italy (NFI) e che verrà pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Food and Nutrition Research.
La NFI è una associazione no profit fondata nel 1976 con l’obbiettivo di attivare interazioni e collaborazione con organi governativi, università e industrie per contribuire allo sviluppo della ricerca scientifica nel campo dell’alimentazione.
In questo caso la NFI si è avvalsa della collaborazione di Unaitalia (Unione filiere agroalimentari carni e uova), della Società Italiana di Pediatria (Sip), della Società Italiana di Medina Generale (Simg) e della Società Italiana di geriatria e Gerontologia (Sigg).
Nel Documento si afferma che le carni bianche con il loro apporto di proteine nobili, di vitamine del gruppo B, di minerali e di pochi grassi rappresentano un perfetto alleato per la salute e il benessere fisico ad ogni età. Consumare pollo, tacchino e altre carni avicole non aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, tumori e diabete.
In Italia i consumi delle carni avicole rappresentano circa il 25% del consumo totale di carne, contro il 38% delle carni rosse, percentuale molto al disotto della media europea; il consumo di pollo, escludendo gli altri volatili, è pari a 13,6 Kg l’anno pro-capite, contro i 17,8 Kg medi in Ue.
Invece, un maggior ricorso alle carni avicole nell’ambito di un’alimentazione varia ed equilibrata, sottolineano gli esperti della NFI, consentirebbe un miglioramento della qualità complessiva della dieta nella popolazione italiana. Gli studi epidemiologici presi in esame, mostrano come un adeguato consumo di carni di pollo, in associazione ad in dieta ricca di vegetali, con un apporto moderato di grassi e ad uno stile di vita attivo, possa facilitare il mantenimento del giusto peso corporeo, con effetti complessivamente neutri o favorevoli sul rischio delle principali malattie degenerative tipiche della nostra società.
Il Documento della NFI esclude qualsiasi correlazione tra l’assunzione di pollame e la mortalità per cause cardiovascolari. Il motivo sta nel basso tenore di sodio e nella presenza di grassi polinsaturi, tanto che il consumo di carni avicole in alternativa ad altre fonti proteiche, potrebbe rappresentare una strategia utile per controllare il rischio coronarico.
Sulla stessa linea i dati su consumo di pollame e tumori, sempre grazie alla ridotta quantità di sodio e di grassi saturi a vantaggio dei polinsaturi. In particolare il consumo carni bianche è stato associato a una riduzione del rischio del tumore all’esofago, mentre nessun tipo di influenza negativa è stata descritta per quanto riguarda il tumore allo stomaco e al colon-retto, rispetto a quanto dimostrato per le carni rosse. Per quanto riguarda il rischio di carcinoma mammario, seppur in uno scenario di disomogeneità di informazioni circa la relazione tra consumo di carne e questa patologia, le evidenze disponibili indicano l’assenza di relazioni statisticamente significative con livelli di assunzioni di carni avicole.
Le carni avicole rappresentano per bambini e ragazzi elementi preziosi di una dieta equilibrata in questa fase della vita grazie al buon apporto proteico, al modesto tenore di grassi, al contenuto di vitamine specie del gruppo B e di minerali, risultando indicate fin dallo svezzamento.
Alimenti da inserire con regolarità anche nella dieta delle donne durante la gravidanza e l’allattamento quando aumenta il fabbisogni di vitamine, di sali minerali e acidi grassi essenziali.
Molto indicate anche negli anziani che hanno più bisogni di calcio e proteine e meno di calorie. Le carni avicole sono, infatti, fonti di proteine di buona qualità nutrizionale e si distinguono per la digeribilità e la masticabilità.
Indicate anche per gli sportivi per il loro basso contenuto di collagene e il minor calibro delle fibre muscolari rispetto alla carni rosse, che le rendono particolarmente digeribili e quindi adatte a chi, pur avendo un fabbisogno energetico aumentato, ha necessità di non appesantirsi eccessivamente.
Ma alla base di tutto una forte raccomandazione : attenzione a portare in tavola un prodotto di qualità e non gonfiato di ormoni ( questi sicuramente cancerogeni) o che abbia usato mangimi OGM ( questi ancora sotto inchiesta per danni alla salute). Pertanto affidarsi ad un venditore di fiducia e … occhio all’etichetta …!!! per legge deve essere indicato l’allevamento e il tipo di alimentazione.