INCONTRI COI BAMBINI “PICCOLI FALCONIERI”
ANCONA – di Giampaolo Milzi – C’è chi incanta i serpenti, e chi ad Ancona addomestica gli uccelli rapaci, a fini di bene sociale. Non ci credete? A parte che non stiamo parlando di aquile. E se vi fate un giro nel quartiere di Posatora eccovi serviti, potreste imbattervi in una scena da film fantasy: una “woman in black” dai capelli ramati che se ne va spasso o al bar col suo fedelissimo Joy, un barbagianni! Un po’ come Harry Potter e la sua civetta Edwige. Ma chi è la misteriosa donna dal look dark che da qualche mese ha fatto impazzire di gioia almeno 250 bambini? Si chiama Chiara Carbonetti, anconetana Doc, 45 anni portati alla grande, piglio sportivo e quel sorriso perenne e calamitante che le sboccia dalle labbra rese incandescenti dal rossetto. Metà delle sue giornate le spende come commessa in un negozio di animali in via Damiano Chiesa. Poi si trasforma in una strega buona. E scatta l’incantesimo: si circonda di bambini e ragazzini (dai 3 ai 13 anni), regalando anche a loro l’ebbrezza di portare in pugno, a seconda dei casi, i componenti del suo “allevamento”: oltre a Joy, ci sono Buba, un altero gufo reale della Virginia, la dolcissima ulula australiana Pancake, il gufo dell’Africa nera Galy”, la piccollina coliba Demon, e l’ultima arrivata, dall’8 maggio impegnata in un addestramento che durerà due mesi, una poiana di Harris (l’unico uccello diurno del team) battezzata “Hawke”, come la Lady del popolarissimo film del 1985 diretto da Richard Donner
Chiara ci ha messo poco a diventare una piccola-grande star. Ben oltre i confini di Ancona, dove in occasione dell’ultimo Carnevale, al Piano, si è presentata col gufo Galy, ben lieto di interagire coi vocalizzi di Cristina D’Avena. Il 21 aprile Chiara ha bucato il video come ospite della trasmissione televisiva RAI “I fatti vostri” condotta da Magalli. Gli organizzatori di feste ad ambientazione storica, spesso medievale, fanno a gara per accaparrarsi una sua comparsata-show coi suoi compagni piumati.
Chiara, ma come hai reso possibile questo prodigio? “Una storia lunga, comincio dalle puntate dell’oggi. Ho affittato per 500 euro uno stanzone di 200 mq in via Brodolini 12, l’ho ritinteggiato, ho disegnato grandi gufi sulle pareti, ho sistemato anche i servizi igienici e soprattutto ho realizzato da sola (mani di fata, oltre che di strega buona, ndr.) i rifugi in legno, ampi 3 mq, per i miei sei uccelli del cuore. Che un po’ sono legati a un tronchetto, un po’ solo liberi di svolazzare a loro piacimento”. “Con me sono felici, – prosegue – anche perché sono nati tutti in cattività, e li tratto da signori anche per i pasti, a base di topi e pulcini che acquisto in un’azienda specializzata, spendendo circa 100 euro al mese”. Una originalissima fattoria, dal fiabesco nome “La casa dei Gufi”, dal dicembre scorso aperta ai più piccoli… “Sì. I bambini vengono per passaparola, o mi contattano su Facebook, e iniziamo l’esperienza pomeridiana insieme”. Come? “Tengo una lezioncina su questi animali, prendono con loro confidenza, li accarezzano. Poi andiamo insieme al Parco Belvedere di Posatora, faccio indossare loro il guanto in pelle da falconiere che uso anche io e sono pronti per fare quattro passi nel verde col loro pennuto preferito in pugno, si divertono da matti anche nel vedere gli uccelli volteggiare nel cielo e poi tornare da loro”. E poi? “Nuova tappa alla voliera chiusa. Lì, ad aspettarci, c’è un grande tavolo con piume vere o finte, perline, fotocopie di disegni e immagini di rapaci. Tutto materiale che i bambini, reduci dal giro al parco, usano per dare libero sfogo a fantasia e creatività realizzando poster-collage. Alla fine è pronto per tutti il diploma di Piccolo falconiere”. Divertimento puro, sano, liberatorio e sicuro. Mai il minimo incidente. “Gli uccelli li ho addestrati io, dopo aver frequentato corsi specializzati da falconieri, sono socievolissimi, affettuosi, ubbidienti. E poi spesso i bambini sono in compagnia dei genitori”. Torniamo all’inizio della tua stupefacente storia, quando, come mi hai detto, eri molto piccola. Di solito i bambini hanno un cagnolino, un gatto. Tu eri strana forte… “Beh, sì. In realtà l’amore per gli animali in genere ce l’ho nel DNA. Sarà la mia grande curiosità, il gusto per l’esotismo, per i film tipo “Ladyhawke”, l’attrazione fatale per i rettili…”. Come? i rettili? “Sì, in particolare i serpenti. Un giorno, avevo 13 anni, mi sono presentata a casa con un boa costriptor che avevo comprato coi miei risparmi, e a mia madre le è quasi venuto un colpo. Poi, appunto, il mio boa “Bufo” è diventato di casa, nel senso che ha giganteggiato per 25 anni in una grande teca di vetro termo-riscaldata in mezzo al salone dell’appartamento. Anni dopo ho iniziato a praticare equitazione, sono arrivata a livello agonistico. Quindi mi sono iscritta a Veterinaria, e per un pelo non mi sono laureata. Anche perché nel frattempo avevo preso il diploma di operatrice socio-sanitaria”. Ok, ma l’amore per gli uccelli rapaci com’è saltato fuori? “Come i rettili, li ho studiati fin da piccola. A 22 anni ho iniziato ad approfondire i loro significati totemici e simbolici nelle varie culture e gli aspetti biologici, poi i corsi di formazione ed è partita questa avventura”. Un’avventura in espansione. A cominciare dalla “pet-therapy”. “Già, qui in Italia questa terapia con gli uccelli rapaci non è regolamentata. E pensare che in America è molto praticata. Sono stati pubblicati studi in Usa e uno in Austria, firmato da una psicologa, che certificano come l’interazione visuale con gufi, barbagianni, poiane e simili regala un profondo senso di calma, rilassamento, serenità. Ed è quindi adattissima per persone con disabilità psichiche. Io ho già provato questa efficacia, perché ho tenuto incontri, personalizzati e collettivi, anche con soggetti autistici o affetti da sindrome di Down”.
Dopo una primavera ed una estate in cui il calendario di Chiara Carbonetti è già fitto di inviti (manifestazioni varie, feste per bambini, rievocazioni storiche), lei è già pronta per tirar fuori dal suo cantiere piumato altre iniziative. All’insegna del motto: fatevi tutti piacevolmente rapire dai rapaci! “Presenterò un progetto di pet therapy coi rapaci all’ospedale dei bambini “Salesi” di Ancona. Sto cercando un terreno per sviluppare tutta la mia attività in estate all’aperto, integrandola con didattica ambientale. A settembre inizierò un giro di presentazione in tutte le scuole primarie di Ancona. Un altro lo farò nelle case di riposo, nei centri diurni e/o residenziali per gli anziani. Anche in questi ambienti i miei amici con le ali possono e sanno volare docili. E, osservandoli, gli anziani ritrovano la serenità e il divertimento di quando erano bambini”.
Gli incontri con Chiara e i suoi uccelli si tengono di pomeriggio dalle 16,30 alle 19,30, il compenso è a offerta libera. Per partecipare e/o invitarla ad eventi particolari: tel.393/9565500 – https://www.facebook.com/igufidiChiara
(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)