IL COMUNE RISCHIA DI PERDERE I FONDI
– ANCONA – di Giampaolo Milzi – Lungo la Provinciale del Conero, pedalando circondati dal verde, in tutta sicurezza, da Ancona almeno fino al bivio per la frazione Varano. Una possibilità mai pubblicizzata, diciamo così, dall’Amministrazione comunale. Che da un paio di mesi la tiene di fatto chiusa nell’ultimo cassetto dei sogni possibili. Forse perché questa possibilità rischia grosso di non concretizzarsi, di trasformarsi in beffa. Il motivo? Il progetto preliminare per quella che potrebbe essere la prima, vera pista ciclabile del capoluogo marchigiano esiste da oltre un anno. E ci sono anche i soldi per attuarlo, circa 250mila euro. Ma la mobilità sostenibile è materia intricatissima dal punto di vista della burocrazia e della sovrapposizione di competenze di enti diversi. E così il progetto di massima rischia di naufragare nelle stagnanti acque del dimenticatoio, incapace di trasformarsi in definitivo e in appaltato entro la fine di quest’anno.
Ma “montiamo in sella” e facciamo retromarcia per capire meglio. Tra i tecnici del Comune ce n’è qualcuno che per la bici ha un amore appassionato. E si deve all’iniziativa spontanea di un paio di questi impiegati, davvero al servizio di una città migliore possibile, che l’anno scorso l’idea progettuale è stata messa sulla carta. Di concerto con la direzione dell’ufficio strade e concessioni della Provincia, l’ente proprietario della Provinciale. Un progetto preliminare, certo, ma per cui ha fatto il tifo anche l’ente Parco del Conero. E abbastanza ben definito nei punti cardine per poter partecipare con ottime chance di successo al bando, emesso con decreto dalla Regione nel dicembre 2014, che concede finanziamenti in attuazione della legge regionale del 2013 sulla rete dei corridoi ecologici. Il fascicolo con le linee guida per la ciclovia della riviera sud di Ancona è stato promosso, tra i primi in graduatoria assieme a quelli di altri Comuni. Prevede un percorso di 3,6 km, dal semaforo nei pressi del distributore di carburanti di Pietralacroce fino all’incrocio con l’area verde attrezzata da cui si stacca il ramo della strada Provinciale che porta a Varano. La maggior parte del tracciato, lungo 2,9 km, andrebbe a coincidere con quello della Provinciale, con una corsia riservata ai ciclisti delimitata da cordoli in cemento. Gli altri 700 metri andrebbero realizzati per lo più ex novo, a margine della strada per veicoli motorizzati, per alcuni tratti risistemando alcuni spezzoni della vecchia Provinciale ormai seminascosta dalla macchia mediterranea, magari collocando staccionate in legno lungo i bordi dell’itinerario.
Nel marzo scorso, la prima – e fino ad ora purtroppo unica – riunione strategica tra tecnici e dirigenti di Comune, Provincia, ente Parco e Regione. E le cose hanno iniziato a complicarsi. I rappresentanti del Parco del Conero hanno evidenziato che la quota di partecipazione del loro ente, 80mila euro, può trasformarsi in liquidità effettiva solo se il progetto in fase di studio sarà tale da rispettare tutti i parametri previsti dalla regolamentazione REM (Rete Escursionistica Marche): prioritario, quello che impone la predisposizione di passaggi protetti per la fauna, come dei sottopassi. La Provincia ha rilasciato il nulla osta. Ma nel piatto progettuale sono finite altre raccomandazioni – legate ad aspetti come quello della sicurezza, di possibili abbassamenti dei limiti di velocità – e sono emersi veri e propri nodi tecnici da scogliere. Raccomandazioni e nodi che, se non affrontati con ingegno, potrebbero portare a una lievitazione dei costi. Con relativo sforamento del badget complessivo a disposizione pari a 250mila euro, di cui 100mila frutto del cofinanziamento della Regione e 70mila euro dalle casse municipali (oltre agli 80mila del Parco).
L’impiegato comunale ideatore del piano per la pista ciclabile si è rimboccato le maniche e spremuto le meningi, ha compiuto un paio di sopralluoghi lungo la strada provinciale, ha iniziato a ridefinire e adeguare il progetto. Poi lo stallo primaverile. Preoccupante. Voci sempre più allarmate, dagli ambienti dei ciclisti e del cicloturismo, che temono un blocco dell’iter. Con buona pace del termine di fine anno entro il quale il Comune, elaborato il progetto definitivo, dovrebbe emettere il bando d’appalto ed affidare i lavori per la pista ciclabile. Altrimenti addio al cofinanziamento regionale e ai fondi dell’ente Parco del Conero. Difficilissimo ottenete notizie, eventuali rassicurazioni da Palazzo del Popolo. Tace la direzione dell’area municipale diretta dall’ing. Luciano Lucchetti (lavorazioni, progettazioni, manutenzioni, viabilità, verde, alcune delle tante, forse troppe competenze), a cui spetta l’input amministrativo per far ripartire il sogno ciclovia. Quanto all’assessore comunale Stefano Foresi, che tra le varie deleghe detiene quelle al traffico e alla mobilità, si limita a tre parole: “Smentisco le voci pessimistiche”. Speriamo che ad esse segua una precisa volontà politica. Tale da creare quel mini-pool tecnico e fattivo, guidato dall’ing. Lucchetti, necessario ad evitare che sfumi in modo beffardo il sogno ancora possibile della pista ciclabile Ancona-Riviera del Conero.
(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)