NOVITA’ SULLA TASSAZIONE DELLE CESSIONI IMMOBILIARI: ABOLITE LE AGEVOLAZIONI
del Dr. Stefano Sabatini (Notaio in Ancona)
Ormai siamo abituati a vivere nel caos generale, clacson, baccano, urla varie, imprecazioni e via dicendo ma non riusciamo a fare l’abitudine al CAOS LEGISLATIVO : si affastellano normative, anche in contrasto tra di loro, si correggono a distanze di pochi mesi norme già di per sé confuse, si correggono e si ricorreggono norme di marginale rilevanza, ecc. ecc.
Se poi ci mettiamo anche che le norme oltre ad essere confuse e confusionarie sono sempre più gravose per il cittadino, il quadro diventa allucinante.
Parliamo della ‘novità’ sulla tassazione delle cessioni immobiliari, tema che interessa non poco e subito ci appare una bastonata bella e buona :
TUTTE LE AGEVOLAZIONI SONO ABOLITE!!!
Ma come, eccepiamo tutti?, anche quelle per la I^ CASA? No, tranquilli quelle no! Ah!, meno male, e quelle per la formazione della piccola proprietà contadina? Quelle sì, anzi no, si presenta un emendamento e vengono riammesse.
E allora quali sono le agevolazioni ‘sparite’ : quelle per acquisto di immobili in ‘zona di recupero’, quelle per acquisto di beni sottoposti a vincolo di interesse storico e culturale, delle aree comprese nei piani di lottizzazione, delle aree destinate all’acquisto e alla rivendita di immobili da costruire.
Ci sembra di capire che le agevolazioni ‘sparite’ sono praticamente quelle che avrebbero dovuto incentivare l’edilizia. O no?
Curioso è il fatto che questa riforma si presenta come innovativa ma soprattutto semplificativa in quanto accorpa le aliquote dell’imposta di registro in tre sole voci : 2% per acquisto della prima casa per chi è in possesso dei relativi requisiti, 12% per acquisto di terreni da persone diverse da imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti iscritti alla gestione assistenziale e previdenziale e 9% in tutti gli altri casi, con un minimo di imposta di Euro 1.000. Detta così la semplificazione appare evidente, come altrettanto evidente risulta l’aggravamento dell’imposizione fiscale, anche in relazione alle imposte in misura fisse diminuite da Euro 168,00 ad Euro 50,00 per l’acquisto della prima casa ma aumentate ad Euro 200,00 in tutti gli altri casi.
E se per l’acquisto prima casa tra privati c’è un’evidente diminuzione di imposta, per gli altri acquisti, grazie all’abolizione delle agevolazioni di cui sopra c’è un pauroso aumento, del tutto inopportuno in un momento di difficoltà quale questo in cui stiamo vivendo. E così se per l’acquisto di una prima casa c’è un buon risparmio, per l’acquisto degli l’aumento della imposizione fiscale è tale da scoraggiarne il commercio.
Ma allora la domanda sorge spontanea : siamo proprio sicuri che sia una riforma opportunamente varata? Ma soprattutto siamo sicuri che farà confluire nelle casse dello Stato un più consistente flusso di denaro o piuttosto non dobbiamo temere che la recessione del mercato immobiliare sarà ancora più devastante?
Abbiamo già avuto modo di constatare che all’aumento dell’IVA è corrisposta una diminuzione delle entrate nelle casse dello Stato, così come è stato provato che l’aumento del prezzo della benzina è servito più come deterrente per l’uso dell’auto che come strumento per incrementare gli introiti fiscali : con queste riforme, quindi, avremo l’effetto del tutto opposto a quello che probabilmente ognuno di noi si aspettava e cioè la RIPRESA!!!
CHE FARE ?????