INFORMAGIOVANI CARENTE, MA C’E’ IL FORUM
–di Giampaolo Milzi
Ancona, 16 giugno 2013 – C’era una volta ad Osimo l’Informagiovani, un luogo fisico prodigo di notizie e dritte per rendere più facile, anche e soprattutto in prospettiva, la vita delle nuove generazioni. Una bella storia finita male due anni fa, nel silenzio assordante di politici e media. Eh già, perché la struttura operativa in via Macelli è ormai solo un ricordo. A lenire un po’ il fine affatto lieto di questa storia c’è il recente avvio, sempre ad Osimo, dell’attività del Forum Giovanile, che nei piani dell’Amministrazione comunale dovrebbe “rafforzare le varie organizzazioni e rappresentanze dei giovani del territorio cittadino e farle partecipare alle scelte di governo che le riguardano più da vicino”. Bene. Auguri sinceri. Ma la situazione sul campo, ad Osimo, resta quella che è. I giovani si danno da fare, le associazioni pure, riescono ad aggregarsi e a proporre qualche iniziativa. Ma la “città dei senza testa” non brilla certo per spazi, pubblici o privati, dove i ragazzi possano incontrarsi, confrontarsi e divertirsi. Né per manifestazioni di peso. In controtendenza resiste, in frazione San Biagio, il Centro Musicale Loop – De Andrè. Una struttura polifunzionale gestita dal gruppo “Anomolo” in collaborazione col Comune, rivolta soprattutto a chi ascolta e fa musica. Che grazie ai suoi concerti, al suo studio di registrazione e alle sue sale prove per band, esercita una forte capacità attrattiva e di servizio, tale da varcare abbondantemente i confini municipali.
Tornando alla sparizione dell’Informagiovani, si è verificata dopo circa 15 anni di onorata carriera. Dopo i primi passi, mossi in una stanzetta di 30 mq dell’Ufficio relazioni con il pubblico dotata di due postazioni consolle per navigare in Internet, la svolta in positivo nel 2006. Quando l’Informagiovani diventa un polo riorganizzato e potenziato in un locale della Biblioteca Comunale di via Campana. A gestirlo è il Forum Giovanile, costituito all’epoca da ragazzi rappresentativi delle varie forze politiche. Servizi gratis, ma orari di apertura al pubblico ancora troppo a singhiozzo. Dopo un po’ ancora un cambio operativo, col trasferimento nella struttura del Centro Giovanile Comunale di via Macelli, che ospita anche le riunioni del Forum Giovanile e di altre associazioni. Nel 2008 la gestione passa ad una società partecipata del Comune. E’ questa la fase migliore vissuta dall’Informagiovani, che assieme al Centro Giovanile diventa gettonatissimo, oasi di tanti progetti e servizi. Poi un lento declino, fino alla chiusura nel 2011.
A voler essere formali, una parvenza di Informagiovani resta, di nuovo all’interno della Biblioteca. Ma, ed è proprio l’assessore municipale con delega alle Politiche giovanili, Gilberta Giacchetti, ad ammetterlo, “si tratta di una soluzione logistica di forte ripiego, inidonea”. Una soluzione al ribasso minimo dovuta “alla mancanza di fondi, che sarebbero necessari soprattutto per pagare le spese di affitto di un’altra sede più ampia e funzionale”, come quella di via Macelli. “Nel frattempo – continua l’assessore – abbiamo però aperto l’Ufficio del Lavoro all’interno del Palazzo Comunale, e prometto che cercheremo un altro edificio del Comune per riaprire un vero Informagiovani, senza dover quindi pagare affitti”. L’Informagiovani resta per ora una presenza solo virtuale, col suo spazio nel sito web del Comune (www.informagiovaniosimo.it) e i link per concorsi, offerte di lavoro, stage, corsi e iniziative di formazione, qualche evento culturale. Ma manca, e tanto, un luogo fisico, con addetti agli sportelli per le informazioni, spazi di incontro e progettualità.
All’assessore Giacchetti va riconosciuto comunque il merito di aver ridato vita in modo diverso al Forum Giovanile (anche di esso si erano perse le tracce), i cui primi vagiti hanno riscosso entusiasmo. Tanti i ragazzi e le ragazze che si sono incontrati nella riunione d’esordio nelle Grotte del Cantinone per discutere con la Giacchetti. Il Forum si pone come strumento di intermediazione e confronto tra la cittadinanza giovanile e l’Amministrazione, oltre che come punto di incontro tra le stesse organizzazioni giovanili (comprese quelle studentesche e imprenditoriali) con lo scopo di coordinare le proposte, organizzare un cartellone di eventi e attività e di dare suggerimenti per la politica del Comune. “Vogliamo che i giovani si riapproprino del centro cittadino sia per il suo valore storico che come polo socio-culturale e aggregativo. – ha annunciato l’assessore – L’introduzione della rete wi-fi, che partirà breve, e l’individuazione della sede del Forum rappresentano i primi elementi di appeal per i ragazzi osimani”. La speranza è che il Forum decolli davvero, e che contribuisca a premere sulla Giunta municipale per una vera rinascita del necessario e insostituibile Informagiovani.
QUANDO AUXIMUM ERA LA “METROPOLIS PICENI”
Nel VI secolo d.c. uno dei più bui della storia delle Marche antiche, fatto di guerre e devastazione, Auximum era considerata la città più importante del Piceno e “Metropolis Piceni” la chiamava infatti lo storico Procopio da Cesarea, giunto in Italia al seguito del generale Belisario all’epoca della guerra greco-gotica. Agli occhi dello storico, siamo nel 539 d.c. Auximum appare “torva sull’alto colle”, in posizione elevata e inaccessibile, in quanto allora i pendii su cui era situata la città, erano molto più scoscesi di oggi, difesa dalle possenti mura e un solo accesso vi era per raggiungerla, quello ad oriente dell’attuale Porta Vaccari. Nella cinta muraria che si snodava per oltre 2 km, si aprivano tre porte, una a sud, una a nord-ovest dalla quale usciva la via per Ancona ed una ad est diretta verso Numana. Sul lato nord si apriva poi una piccola porta per raggiungere Fonte Magna. Che Auximum fosse la capitale della Regione lo conferma ancora lo storico Procopio, che chiamava il porto di Ancona “rado di Auximum” a testimoniare la decadenza di questa città e l’importanza invece mantenuta da Auximum.
Quando nel 535 d.c. l’imperatore romano d’oriente Giustiniano decise di riconquistare l’Italia, che era occupata dai Goti, inviò il generale Belisario che sbarcato nella penisola e presa Roma, si dirige verso Auximum convinto che prima doveva conquistare questa fortezza, per poi marciare verso Ravenna, capitale dell’impero dei Goto. Nel 539 d.c. Belisario con un’armata di 12.000 uomini giunge sotto le mura di Auximum, dove cittadini Romani e Goti vivevano pacificamente, ma capisce subito che non era una città che si poteva conquistare d’assalto: troppo alte erano le mura e troppo ben costruite le porte, per cui decide che doveva cadere per fame. Dopo un assedio di 7 mesi e scontri violenti, Auximum aprì le porte ai vincitori; qualche giorno dopo anche Ravenna si arrende, confermando così che la caduta di Auximum avrebbe comportato la caduta del regno dei Goti.
Questa mio breve escursus storico ci fa comprendere quanto Auximum in quei secoli fosse importante dal punto di vista strategico e politico, ma mi sorge spontaneo il confronto con la Osimo di oggi, assediata da tagli della manovra economica, con i cittadine stremati dalla precarietà del lavoro, con la perdita del TRIBUNALE presente da secoli in questa città, a cui si sono aggiunti la soppressione della sede INPS e forse del COMMISSARIATO P.S. quella che era la “Metropolis Piceni” oggi è diventata una “Pagus Ruris”.
Avv. Gianluca Mengoni
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