SECONDO IL GIUDICE E’ GIUSTA CAUSA
di avv. Tommaso Rossi (Studio Legale Associato Rossi-Papa-Copparoni)
MILF, acronimo americano un po’ scurrile che sta per “Mother I’d Like (to) Fuck”
E’ notizia di questi giorni che un Giudice del Tribunale di Ivrea ha considerato legittimo il licenziamento inflitto per giusta causa ad un lavoratore della società di produzione “Mediavivere” di San Giusto Canavese (produttrice tra l’altro della soap opera Cento Vetrine). L’uomo aveva insultato la collega, dandole della “Milf” appunto, sul suo profilo Facebook….Anche questo segno dei tempi che cambiano!
La signora se l’era presa,era scoppiata la bomba all’interno della Mediavivere, fino alla decisione finale: licenziamento in tronco. C’è da dire che pare che il motivo del licenziamento fosse un pochettino più ampio e composito, che il lavoratore avesse detto le canoniche “peste e corna” anche contro i vertici dell’azienda.
Il volgar signore presenta ricorso, ma il Giudice del lavoro di Ivra, come detto, lo respinge.
Secondo il giudice, il lavoratore avrebbe tolto con grave ritardo quelle frasi da Facebook (circa 15 giorni dopo l’arrivo dei solleciti da parte del datore di lavoro) e comunque ha reso quei commenti “potenzialmente visibili ad 1 milione di persone attraverso il social network”.
Prosegue poi il Giudiche che oggi la parola “Milf è divenuto sinonimo di pornostar al termine della carriera e quindi ha un’evidente caratterizzazione negativa”.
Averlo saputo prima, avrà pensato il volgare signore che forse non aveva ben chiaro il significato attribuito dal Tribunale alla parola…..magari il suo intento era fare un complimento alla signora….chissà….In ogni caso, pare che il suo commento alla lettura della sentenza sia stato un assai più italico e dal significato certo “ma porca pu*#°na”!!