14.04.2013 La canzone de “Il Mago di Oz”, film del 1939 che ha come protagonista Judy Garland, è tornata improvvisamente a scalare le classifiche musicali. Una canzoncina finora innocente che ha assunto nell’ultima settimana un significato particolare legato alla morte di “Maggie”, contro la quale già in vita erano state composte numerose canzoni, tra cui “Stand Down Margaret”, di The English Beat, e “Margaret on the Guillotine”, di Morrissey.
Margaret Thatcher, la Lady di Ferro, così come nella vita anche nella morte divide le opinioni. E alle espressioni di cordoglio e agli omaggi tributati alla “salvatrice del Paese” e alla “statista” dalla volontà di ferro, si sono contrapposte vere e proprie manifestazioni di “festeggiamento” da parte di chi non ha apprezzato il suo operato e il suo lascito.
Numerosi cortei, con tanto di striscioni e magliette recanti “The Bitch is Dead” o “Ding Dong Thatcher’s Dead”, hanno occupato le strade di Brixton, Liverpool, Bristol e Glasgow e alcuni sono sfociati in violenza. Su un muro di Belfast è stata scritto “Iron Lady? Rust in Piece” (Signora di ferro?Arrugginisci in pace).
E’ stato creato persino un gruppo su Facebook intitolato “Make Ding Dong! The Witch Is Dead number one the week Thatcher dies” che non lascia dubbi sul legame tra l’improvviso ritorno in voga della canzone de “Il Mago di Oz” e la scomparsa della “Iron Lady”, una “strega” per molti suoi oppositori. Alla canzone Anti- Thatcher, i fan della Lady di ferro hanno risposto rispolverando “I’m in Love with Margaret Thatcher”, una canzone punk degli anni ’80.
Gli oppositori della Thatcher sono però riusciti nell’intento di spingere quella che una volta era solo una canzone del film “Il Mago di Oz” ai vertici delle classifiche, mettendo la BBC in una scomoda posizione: quella di trasmetterla su Radio 1 nell’Official Chart Show della domenica, come uso comune per le canzoni maggiormente acquistate dal popolo britannico durante la settimana, o “censurarla”, come richiesto da tutti coloro che lo riterrebbero un gesto di “cattivo gusto”. Se per alcuni Tories la canzoncina è “profondamente insensibile”, per Louise Mensch, deputata conservatrice, “Nessuna canzone dovrebbe essere bandita dalla Bbc, a meno che i suoi testi non siano adatti a minori”; la Mensch ha inoltre aggiunto su Twitter che “Thatcher era per la libertà”.
La BBC ha annunciato ieri che trasmetterà la canzone, ma non interamente come è solita fare, bensì in una versione molto ridotta e con l’aggiunta di una spiegazione che chiarifichi i motivi della presenza in classifica: un “compromesso difficile” che tenta di evitare l’accusa di censura da un lato, e quella di cattivo gusto e mancanza di rispetto per la morte dall’altra. Il direttore generale della BBC Tony Hall ha detto che “sebbene l’emittente consideri la campagna inappropriata e di cattivo gusto, lui e il suo esecutivo hanno deciso che la canzone non debba essere censurata, né tantomeno trasmessa per intero”.
Le differenti reazioni del Paese alla morte di Margaret, le polemiche sui suoi funerali ed ora anche le proteste musicali riflettono quanto la Lady di ferro sia stata una colonna portante della storia inglese: amata o odiata, sostenuta o disapprovata, la Thatcher ha lasciato un segno e non è una di quelle persone che si dimenticano facilmente. E lei lo sapeva. La figlia Carol ha dichiarato: “Mia madre mi disse un giorno: <<penso che il mio posto nella storia sia assicurato’>>“.
A dimostrazione di ciò c’è anche il fatto che la Regina Elisabetta e il Principe Filippo parteciperanno Mercoledì al suo funerale, onore che finora non avevano riservato agli ex Primi Ministri se non a Winston Churchill. Un tributo di stima, nonostante la Regina e la Lady di Ferro sembrino non essere mai andate particolarmente d’accordo.
Michela Romagnoli