Dopo essere stata presentata a New York lo scorso 16 aprile in occasione dell’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti, la mostra “AMO Pavarotti”, dove AMO sta per “Arena MuseOpere”, è arrivata a Verona anche se è destinata a girare il mondo.
Al museo dell’Opera di Verona a Palazzo Forti dal 23 aprile al 16 settembre 2013 un ricordo speciale del Big Luciano scomparso nel 200. Si apre con una grande statua luminosa all’ingresso di Marco Lodola e prosegue in nove stanze per una superficie di 5000 metri quadri in cui lo spettatore è accompagnato nella straordinaria vita di Luciano Pavarotti attraverso filmati, video restaurati, drappeggi che ricreano l’effetto di dietro le quinte , musiche, oggetti, spartiti e la voce dello stesso Luciano che come una mano immaginaria ci fa compagnia lungo il percorso cantando e raccontandosi in una linea del tempo animata.
Anche un inedito considerato davvero una perla preziosa: la registrazione delle prove di Pavarotti che si preparava ad interpretare Turandot, vent’anni dopo la sua ultima recita nel ruolo di Calaf. Un documento del 27 settembre 1997 della Turandot andata in scena al Metropolitan Opera House di New York con la regia di Franco Zeffirelli.
La moglie di Luciano Pavarotti, Nicoletta Mantovani, ha mostrato tutto il suo orgoglio per questo straordinario ricordo del “suo” Luciano in un anno molto importante per la lirica in cui si celebrano gli anniversari di Verdi e Wagner.
Il sovrintendente della Fondazione Arena di Verona, Francesco Girondini, ha affermato : “il Museo dell’opera è stato inaugurato l’anno scorso affinché fosse pronto per il Festival del centenario lirico areniano”. E chi meglio di Luciano Pavarotti poteva rappresentare il mondo dell’opera, lui che all’Arena di Verona ha cantato nel corso degli anni in ben sette stagioni”. “Ci permetteràn uniti di portare nel mondo la storia di un grande artista e di un grande teatro“.
VALENTINA COPPARONI