Ricorre oggi il compleanno del regista ed attore teatrale Giorgio Strehler, nato a Triste il 14 agosto 1921. Una delle figure fondamentali del teatro italiano, Giorgio Strehler vive sin da piccolo in un ambiente impregnato di arte con la mamma violista ed il nonno musicista. A solo due anni perde il padre e le figure femminili della sua famiglia diverranno i punti di riferimento centrali della sua vita ed anche della sua arte che ne sentirà molto l’influenza nelle figure di donna ed eroine spesso misteriose e silenziose.
Dopo il trasferimento a Milano e l’iscrizione alla facoltà di legge, inizia a vivere a pieno la sua passione per il teatro inizialmente come attore poi come regista. E’ in questi anni che incontra Paolo Grassi con il quale instaura un forte legame di amicizia; l’entrata in guerra dell’Italia lo costringe, però, a rifugiarsi in Svizzera dove adotta il cognome francese della nonna Firmy. E’ in questi anni, tra il 1942 e 1945, che mette in scena “Assassinio nella cattedrale” di T.S. Eliot, “Caligola” di Albert Camus e “Piccola città” di Thornton Wilder.
Tornato in Italia, decide di dedicarsi all’attività teatrale da regista; il primo spettacolo teatrale che mette in scena è “Il lutto si addice ad Elettra” di Eugene Gladstone O’Neil e nel 1947 fonda insieme all’amico Paolo Grassi “Il Piccolo Teatro di Milano”, primo stabile pubblico italiano, che viene inaugurato con lo spettacolo “L’albergo dei poveri” dove lui stesso recita.
La passione ed il lavoro di Strehler si focalizzano soprattutto nel Piccolo Teatro di Milano anche se alterna la sua attività con la regia di opere liriche alla Scala (famosa la messa in scena de “La Traviata” di Giuseppe Verdi).
Tra gli autori che ama rendere protagonisti e mettere in scena ricordiamo William Shakespeare (“Riccardo III”, “Giulio Cesare” “Coriolano” “Re Lear”, “La tempesta”), Carlo Goldoni (“L’arlecchino”, “Le baruffe chiozzotte”), Luigi Pirandello (“I giganti della montagna”, “Come tu mi vuoi”), Anton Cechov (“Il giardino dei ciliegi” e “Platanov”) e Bertolt Brecht (“L’opera da tre soldi”, “Santa Giovanna dei macelli”, “Vita di Galilei” e “L’anima buona di Sezuan”) e Eduardo De Filippo (“La grande magia”).
Entra anche in politica e ricopre la carica di senatore della Repubblica Italiana prima e di euro-parlamentare per il partito Socialista e poi senatore con la sinistra indipendente.
Nel 1990 dirige il Teatro d’Europa, voluto da Jack Lang e Francois Mitterrand a Parigi, lo stesso Francois Mitterrand gli concederà la Legion d’onore, la massima onorificenza dalla Repubblica Francese.
Tra le sue messe in scena di maggior successo ci sono: “Falstaff” e “Macbeth” di Giuseppe Verdi, “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni, “Il flauto magico”, “Così fan tutte” e il “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart, “Il barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini.
Giorgio Strehler muore il giorno di Natale del 1997 all’età di 76 anni.
VALENTINA COPPARONI