Dopo secoli per la prima volta il genio di Archimede viene raccontato in una mostra ai Musei Capitolini dal 12 gennaio fino al 17 gennaio 2014. L’evento intitolato “Archimede. Arte e scienza dell’invenzione” racconta lo scienziato siracusano il cui straordinario ingegno ha arricchito non solo il suo tempo, il III secolo a.c., ma anche i secoli successivi fino ai giorni nostri La tradizione storiografica attribuisce ad Archimede l’invenzione delle macchine che ritardarono la caduta di Siracusa assediata dai romani e di congegni come l’orologio ad acqua, il planetario meccanico e la vite idraulica.
L’esposizione, ideata dal Museo Galileo Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, in collaborazione con il ‘Max-Planck-Institut fur Wissenschaftsgeschichte’ di Berlino e con il contributo dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identita’ Siciliana e della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, è suddivisa in due parti: nella prima viene descritta l’importanza del genio di Archimede nello sviluppo delle scienze in età ellenistica e cosi si possono ammirare modelli funzionanti di congegni e dispositivi ideati da Archimede, applicazioni multimediali e filmati in 3D che permettono di comprenderne il funzionamento.
Nella seconda parte i protagonisti, invece, sono i trattati, i codici ed i manoscritti che contengono le opere dello scienziato siracusano. In tutto otto sezioni da visitare: Siracusa, la città di Archimede; Siracusa e il Mediterraneo; Archimede a Roma; Archimede e l’Islam; la riscoperta di Archimede in Occidente; Leonardo e Archimede; Galileo e Archimede e La geometria di Archimede. Nella mostra sono presentai anche numerosi reperti originali dal Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi di Siracusa che raccontano la vita nella Siracusa del III secolo a.C. ma anche una galleria di immagini di invenzioni ed oggetti intitolati ad Archimede: lampade, treni, sommergibili.
La mostra offre al visitatore anche un ricco programma di eventi, conferenze e laboratori didattici oltre a stazioni sperimentali e modelli per comprendere i principi archimedei cosi lontani nel tempo ma anche cosi attuali.
VALENTINA COPPARONI