DUE IMPORTANTI SCOPERTE NELLA LOTTA CONTRO IL CANCRO.
– di Dott. Giorgio Rossi (Oncologo)
Questa settimana sono apparsi due interessanti articoli di carattere oncologico su due differenti riviste scientifiche di particolare interesse.
L’uno riguarda un roditore , la così detta talpa nuda , risultata refrattaria al cancro e l’altro riguarda la prova che il talco aumenta il rischio di cancro all’ovaio.
Il primo è apparso su Nature ( considerata una delle più antiche ed importanti riviste scientifiche esistenti ,nata nel 1869 , con redazione a Londra , forse in assoluto quella considerata di maggior prestigio nell’ambito della comunità scientifica internazionale , insieme a Science ) e riporta i risultati di una ricerca coordinata da Andrei Seluanov e Vera Gorbunova dell’Università di Rochester nello stato di New York che dimostrano i meccanismi per cui la talpa nuda ( naked mole rat) risulta refrattaria la cancro .
La talpa nuda , nome scientifico eterocefalo glabro , è un piccolo roditore delle dimensioni di un ratto , di aspetto per nulla attraente , completamente privo di pelo, con cute grinza e particolarmente elastica , che diversamente dai mammiferi suoi simili vive in colonie sotterranee al servizio di una singola regina la sola che ha capacità riproduttive .Sono particolarmente longevi , possono vivere fino a 32 anni , contro i quattro anni del ratto e non ammalano mai di cancro contrariamente al ratto che molto frequentemente muore di tumore .
I ricercatori dopo aver osservato per parecchi anni più di 80 animaletti sono giunti alla conclusione che la talpa nuda , grazie al gene p16 di cui è dotata , produce in quantità elevate un particolare tipo di acido jaluronico formato da una molecola a catena molto lunga . L’acido jaluronico prodotto anche nell’uomo è presente nel tessuto connettivo , tessuto di sostegno , nelle cartilagini delle articolazioni ed altri tessuti fibrosi. Nella talpa nuda questo particolare molecola , grazie alla sua conformazione e alla grande quantità prodotta conferisce una particolare elasticità alla cute , ma soprattutto, forma come una gabbia intorno alle cellule che previene ogni replicazione incontrollata troncando sul nascere ogni iniziale trasformazione in cellule pre-cancerose .
I ricercatori come contro prova , hanno anche realizzato delle culture di tessuto in vitro della talpa nuda in cui il gene p16 ,che codifica per quel tipo di acido jaluronico , veniva bloccato perdendo la sua funzione . Le cellule così elaborate venivano successivamente innestate sulla cute di ratti e queste facilmente davano origine a tumori.
I ricercatori concludono dicendo che come sempre questi risultati hanno bisogno di ulteriori conferme , ma che si apre la possibilità che un giorno possa essere elaborato un farmaco per l’uomo in grado di produrre una molecola di acido jaluronico a lunga catena come quella della talpa nuda che possa apportare un sostanziale benefico per la prevenzione del cancro .
Il secondo articolo riguarda una ricerca pubblicata sulla rivista Cancer Prevention Research e condotta da un gruppo di ricercatori guidati dalla ginecologa Kathryn L. Terry del Brigham and Womens Hospital di Boston che lancia un allarme legato al tumore alla ovaie .
Il tumore all’ovaio colpisce in Italia circa 4000 donne all’anno; è considerato un Killer silenzioso in quanto non da sintomi specifici finchè non raggiunge dimensioni ragguardevoli .Colpisce prevalentemente le donne in menopausa tra 50 e 69 anni , l’età rappresentare il più importante fattore di rischio , ma esistono casi anche in giovani donne. Una percentuale stimata dal National Cancer Istitute intorno al 7% è causato da mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA 2 ( quelli coinvolti anche nel tumore mammario ) e pertanto può essere trasmesso ereditariamente . Non esistono sistemi efficaci di prevenzione , infatti non c’è screening per questo tumore , comunque viene raccomandata un’ecografia transvaginale meglio se associata a visita ginecologica ogni anno .
I ricercatori hanno esaminato circa 18.000 donne , di queste una metà faceva uso di borotalco come rinfrescante , dopo doccia, nei genitali e nelle zone limitrofe , l’altra metà invece non aveva questa abitudine .Nella metà che usava il talco il cancro dell’ovaio è stato più frequente del 24% rispetto al gruppo di controllo . Il talco agirebbe provocando una infiammazione a livello delle ovaie che a sua volta favorirebbe lo sviluppo di tumori . Le donne che usano talco al di fuori delle zone genitali non incorrono in alcun aumento di rischio .In realtà è da tempo che il talco è sotto accusa per questo tumore , ma mai c’erano state evidenze scientifiche di tale peso.
Pertanto viene suggerito dalle associazioni scientifiche dei Ginecologi di propendere per un’alternativa naturale e decisamente innocua come l’amido di riso dotato della stessa azione emolliente e lenitiva del talco .
Dott. Giorgio Rossi