DIRITTO ALLA SALUTE RITORNA SULL’ARGOMENTO DELLE PORTESI MAMMARIE DOPO LO SCANDALO DELLE PROTESI RISULTATE DIFETTOSE E LA CONDANNA DEL FONDATORE DELLA SOCIETA’ PIP
di Dott. Giorgio Rossi (Oncologo)
Le protesi mammarie ,dopo lo scandalo delle Pip , protesi francesi a basso costo , impiantate nel nostro paese a circa 4.500 persone , tornano al centro delle polemiche per il loro collegamento con i tumori mammari . Questa volta ,però, non in modo diretto per via di un mal funzionamento o per la presenza in esse di sostanze dannose, ma perché la loro presenza sarebbe di ostacolo alla mammografia per una corretta diagnosi di tumore . E’ quanto sostiene un gruppo di ricercatori canadesi che ha revisionato gli studi scientifici degli ultimi 20 anni affermando che la presenza della protesi può comportare un ritardo della diagnosi tale da condizionare un’ aumentata mortalità per tumore al seno che può andare dal 26% fino a toccare punte del 38%. In realtà le vecchie protesi mammarie erano costituite da un materiale che ai raggi X risulta radio opaco , cioè alla mammografia appare come una zona bianca che ostacola la visione del tessuto ghiandolare mammario circostante. E’ vero anche che per ovviare a tale inconveniente è necessario fare delle lastre aggiuntive in posizioni diverse in modo di visionare anche le zone più nascoste ; ciò ,però, non accade negli esami di screening che prevedono due sole lastre come universalmente accettato con l’obiettivo di contenere i costi che uno screening ha sulla sanità pubblica.
Attualmente le protesi mammarie sono invece costituite da materiale naturale del tutto innocuo per la salute e che ai raggi X risulta del tutto trasparente come il tessuto normale senza costituire impedimenti ai fini diagnostici . Comunque anche per le protesi più datate esistono esami come l’ecografia e la risonanza magnetica che non ricevono alcuna interferenza dalla presenza della protesi e che pertanto possono essere presi in considerazione qualora la mammografia non sia sufficientemente chiare o ponga dei dubbi . Ovviamente questi esami non possono rientrare negli screening per il loro costo elevato, né possono sostituire la classica mammografia che resta l’esame base , ma possono essere richiesti dal medico specialistica qualora ne veda l’indicazione. Un altro aspetto che può influenzare pesantemente l’efficacia diagnostica della mammografia è la collocazione della protesi . Infatti se l’impianto viene inserito completamente al di sotto del muscolo pettorale la mammografia non richiede particolari precauzioni ; viceversa se la protesi viene inserita al di sotto del corpo ghiandolare ,cioè al di sopra del muscolo pettorale , la mammografia risulterà meno agevole .
E’ buona norma informare sempre il medico radiologo o il tecnico di radiologia della presenza di protesi mammaria prima di sottoporsi ad esame mammografico .