ALLA RICERCA DELLA FRANCIA PIU’ VERA E MENO CONOSCIUTA
di Lucia Tomassetti
La Bretagna è una regione della Francia settentrionale che offre attrazioni naturalistiche, culturali, storiche e gastronomiche. In genere si pensa sia indispensabile avere una macchina, propria o a noleggio, per visitarla. In realtà si può girare piuttosto liberamente anche con i mezzi pubblici.
Il nostro tour ha avuto come base Rennes, capitale della Bretagna e vivace sede universitaria. Ha un piccolo aeroporto ed un importante snodo ferroviario. Da qui con i mezzi pubblici si possono fare escursioni in varie località circostanti e la sera, rientrando, si ha l’imbarazzo della scelta quanto a ristoranti.
In treno abbiamo raggiunto Nantes. E’ inclusa a livello amministrativo nella regione della Loira Atlantica, ma fa parte della “Bretagna storica”. Qui sorge il famoso castello dei duchi di Bretagna, a fianco del quale è eretta la statua di Anna di Bretagna, che fu regina di Francia e contemporanea di Lucrezia Borgia. A Nantes nacque lo scrittore Jules Verne. In certi orari presso Les Machines de l’Ile è possibile vedere in funzione i sorprendenti macchinari qui costruiti ed esposti, ispirati dagli immaginari mondi concepiti da Verne. Non è proprio un museo, ma qualcosa di più! All’esterno ci sono una sorta di percorso sospeso, un carosello ed un enorme elefante meccanico. Tutto ciò fa fare un viaggio nel tempo, con lo stile ispirato alla fine dell’800, ma anche nella fantasia, trasportando i visitatori in un mondo al di là della dimensione temporale. Tappa successiva, il Jardin des Plantes, lo storico giardino botanico, molto curato, dove si passeggia ammirando le piante, ma anche le fontane e le speciali panchine, alcune delle quali giganti.
Il giorno dopo abbiamo lasciato Rennes in autobus alla volta di Mont-Saint-Michel, al confine tra Bretagna e Normandia. Vi sorge un santuario, notevole dal punto di vista architettonico nonché meta di pellegrinaggi, per cui c’è molta gente durante tutto l’anno (è il sito più visitato di tutta la Francia, dopo Parigi). Il monte si trova su una baia molto soggetta alle maree, e diventa un’isola con l’innalzarsi del livello dell’acqua. Anche altre località costiere dei dintorni sono soggette alle maree, ma qui il fenomeno è decisamente più evidente. L’innalzamento delle acque è molto rapido, la tradizione dice “come un cavallo al galoppo”. E’ bene informarsi in anticipo sugli orari delle maree, che variano ogni giorno (esistono dei calendari appositi). Inoltre, poiché queste avvengono di mattina e di sera, conviene prevedere un pernottamento sul posto. Data la natura circoscritta del luogo, gli hotel sono piccoli, molto richiesti, quindi cari e spesso al completo. Sembra quasi un privilegio essere lì, quando la folla si dirada e si può girare indisturbati per i viottoli, affacciarsi dai bastioni dell’abbazia-fortezza, osservare l’acqua che avanza imperterturbabile e raggiunge livelli sorprendenti. Allora si respira la vera magia di Mont-Saint-Michel. Cala dolcemente la sera e tutto tace. Il giorno dopo, di buon mattino, il fenomeno si ripete. Poi, quando la marea si ritira, ricomincia la spola delle navette, e avanza l’ondata dei turisti.
Lasciato il Mont-Saint-Michel, siamo rientrati a Rennes e abbiamo dedicato il resto della giornata a visitare questa città. Il bel palazzo del Parlamento di Bretagna. La Cattedrale di Saint-Pierre, con una statua di San Pietro che è la copia di quella che si trova in Vaticano – anche questa con il piede consumato. Le caratteristiche case a traliccio, nel quartiere medievale. Ma a Rennes il bello è passeggiare per le vie del centro, ci sono tanti giovani e diversi negozi originali. Bisogna necessariamente assaggiare le crêpes (spesso farcite con caramello al burro salato) e le galettes (a base di grano saraceno).
La meta successiva del nostro tour è stata Saint-Malo, raggiunta in treno. La città, protesa sul canale della Manica, fu duramente colpita dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale; è stata poi ricostruita riprendendo fedelmente l’originale. Passeggiando sui bastioni si può fare il giro pressoché completo del perimetro della città vecchia, vedendo verso l’interno (“intra muros”) i palazzi dei capitani di ventura, verso l’esterno il mare. Visitando il Fort National si scopre la tradizione corsara di questa città-fortezza, ed altre pagine della sua storia. Quando la merea si abbassa, si può raggiungere la tomba di Chateaubriand, che volle essere sepolto sull’isola del Grand Bé per non sentire altro che il vento e il mare; purtroppo i turisti, specie se con bambini al seguito, non sanno cosa sia il silenzio, e nonostante una targa affissa lì vicino inviti al rispetto, l’ultima volontà dello scrittore viene ignorata, finché la marea, alzandosi, non comincia a ricoprire il lembo di terra che unisce l’isola alla terraferma, obbligando tutti ad andarsene.
L’ultima escursione è stata a Dinan, in autobus. Non avevamo grandi aspettative su questo borgo medievale, ma ci siamo ricreduti: complici una magnifica giornata ed un ufficio del turismo molto efficiente, abbiamo scoperto perché il suo centro storico è annoverato tra i più belli della Francia settentrionale. Oltre all’antica torre dell’orologio, che costituisce un eccellente punto panoramico, Dinan offre dietro ogni angolo un nuovo incantevole scorcio; si passeggia tra le vecchie case a traliccio, alcune vertiginosamente storte, la maggior parte tuttora abitate, o utilizzate per attività commerciali. Da Dinan vengono proposte gite in barca lungo il fiume Rance fino al mare, esattamente fino a St-Malo, ma anche qui bisogna fare i conti con la marea che nel nostro caso, quel giorno, rendeva impossibile quel tour. Abbiamo ripiegato per una breve crociera fluviale in direzione opposta, verso l’entroterra, transitando attraverso la chiusa di Lehon fino all’abbazia di Saint-Magloire; mentre un improbabile capitano sdentato era al timone, l’assistente intratteneva i turisti con musica e canti. I bar nei pressi del porto servono Breizh Cola (“Cola Bretone”, versione locale della nota bibita) ed offrono una sosta piacevole e rilassante.
Con una sola settimana a disposizione, è stato necessario fare una selezione, ma in Bretagna ci sono tante altre mete da visitare – come per esempio il sito archeologico di Carnac. Vale la pena scoprire meglio questa regione, anche con i mezzi pubblici!