AD OSIMO IL NUOVO PUNTO BARATTO
– Osimo (AN) – di Martina Marinangeli –
In questo periodo di crisi economica e finanziaria, si riflette sul valore delle cose. Lo spreco è un lusso che nessuno può, deve più permettersi. I soldi sembrano non bastare, per molti è difficile anche acquistare i beni di prima necessità. Come tentare di uscire da quest’impasse? Cinque volontarie di Osimo (e un ragazzo disponibile per i lavori più pesanti) hanno concretizzato da un pezzo e recentemente rilanciato un’idea semplice e brillante: un Punto Baratto dove al pagamento in denaro si sostituisce lo scambio di oggetti. Per 5 anni ospitata gratuitamente in uno spazio privato, dall’aprile scorso quest’attività è stata potenziata grazie ad una collaborazione con il Comune, che ha fornito nuovi locali presso l’Astea in via Barbalarga 6 (una traversa di via Guazzatore). A disposizione per il baratto ci sono due sale con ingresso e bagno, per una superficie totale di 70 metri quadri. “Certo, la sede attuale è più piccola della precedente – spiega Caterina Di Benedetto, una delle volontarie che hanno dato il la al progetto, – ma ora all’attività viene riconosciuto ufficialmente il suo fine di pubblica utilità. Il nostro è un impegno totalmente volontario cui ci dedichiamo con entusiasmo, perchè crediamo nell’idea di ridare vita agli oggetti e di evitare lo spreco. Per molte persone siamo davvero utili, soprattutto in questo periodo di diffuso disagio economico”. In soccorso del disagio economico, dunque, i principi di economia solidale su cui si basa il Punto Baratto. Messi in pratica in modo semplice: chiunque ha un oggetto in buono stato e/o funzionante che non usa più e che altrimenti getterebbe, può decidere di portarlo al Punto Baratto, oppure chiamare le addette al ritiro. L’oggetto viene quindi valutato attraverso un criterio d’assegnazione di stelle, da una a cinque: se, ad esempio, ne ottiene tre, il proprietario può scegliere un altro oggetto tra quelli esposti dello stesso “valore stellare”.
I generi barattabili vanno dagli elettrodomestici all’abbigliamento, dai giochi ai libri, dai soprammobili ai cd/dvd, fino ai quadri, alle attrezzature per lo sport, alla biancheria; insomma di tutto di più, tranne gli alimentari. “Per gli oggetti più grandi stiamo pensando di usare Facebook come una sorta di vetrina virtuale”, annuncia Caterina.
L’ottima risposta di pubblico ottenuta finora, ha spinto le organizzatrici a dare vita a nuovi progetti per le esigenze più varie. Primo tra tutti, la Banca del Tempo: ogni aderente mette a disposizione una o più sue competenze per alcune ore; ad esempio, un’ora di lezione di cucina da scambiare con un’ora di baby sitting.
“In passato abbiamo organizzato iniziative specifiche come il baratto per bambini, cioè lo scambio di giochi – prosegue Caterina – e vorremmo dar vita all’idea del baratto a tema. L’unico problema è che siamo oberate di lavoro e ciò rallenta un po’ i tempi per le nuove attività. Per cui siamo sempre alla ricerca di nuovi volontari che possano darci una mano”.
L’iscrizione al Punto Baratto prevede una tessera annuale del costo di 10 euro. È aperto il martedì e il giovedì dalle 17,30 alle 19,30 e il mercoledì dalle 9,30 alle 11,30.
Per informazioni:
www.facebook.com/groups/233376592457/?fref=ts (Punto Baratto); tel. 349/5386454 (Caterina)
(tratto da Urlo-mensile di resistenza giovanile)