Esperti critici verso il rettore Univpm

LA STATUA TORNI NEL CORTILE DI VILLAREY”

 

3) L’opera d’arte nell’attuale localizzazione “punitiva” dietro l’edificio della facoltà di Economia (foto di Silvia Breschi)
3) L’opera d’arte nell’attuale localizzazione “punitiva”
dietro l’edificio della facoltà di Economia (foto di Silvia Breschi)

ANCONA – a cura di Giampaolo Milzi – Seicento firme non sono bastate a convincere il prof. Sauro Longhi, rettore dell’Univpm, a spostare la statua del Fante di Morelli dall’area poco frequentata di fronte al parcheggio della facoltà di Economia (ex caserma Villarey), alla vicina Polveriera di Castelfidardo, sempre nel parco del Cardeto. Il rettore ha comunque detto di voler lasciare “una porta aperta, in futuro, ad altre soluzioni”, senza però lasciare grandi speranze per una reale valorizzazione pubblica dell’opera d’arte. Una posizione che non piace ad alcuni esperti e studiosi di storia cittadina, i quali rilanciano: “La collocazione migliore è il cortile dell’ex caserma Villarey, sede originaria di un’opera che dovrebbero vedere anche gli studenti”. Eco qui di seguito le loro dichiarazioni ad Urlo.

Claudio Bruschi

(ex colonnello della Marina Militare, esperto di storia delle strutture militari, saggista, membro delle associazioni “Laboratorio culturale” e “I 16 forti di Ancona”)

La commessa al noto scultore anconetano Vittorio Morelli avente come tema “Il fante”, aveva come scopo quello di esaltare il ruolo della fanteria italiana che aveva sopportato gran parte del peso della Grande Guerra con centinaia di migliaia di morti. La collocazione più opportuna per tale opera era apparsa il cortile della caserma Villarey sede del 93° Reggimento di Fanteria “Messina”, luogo deputato alle adunate ed alle esercitazioni dei militari. E lì era stato messo e lì rimase per molto tempo. L’attuale collocazione del monumento non solo appare appartata, ma la vicinanza attuale e futura di opere d’arte moderne in uno spazio dedicato alla scultura, ne sminuisce il valore simbolico abbassandolo a mera espressione artistica. Anche il disallineamento con il porticato destro del cortile, rendono la statua secondaria, quasi “da nascondere”. Ritengo che la sua idonea collocazione sia e rimanga il cortile della caserma o l’atrio a fianco della lapide che esalta il valore del fante del 93°. Qualsiasi altro posto risulterebbe comunque riduttivo del messaggio di cui si voleva fosse portatrice. Certo, l’eventuale posizionamento presso la Polveriera Castelfidardo rispetterebbe in parte il volere del committente, trattandosi di una struttura militare che, se adeguatamente valorizzata, potrebbe assumere il ruolo di contenitore della memoria militare di Ancona. Se ciò avvenisse, allora il fante di Morelli potrebbe rappresentare uno dei simboli del passato combattente della città”.

Alfondo Napolitano

(pittore, studioso della storia di Ancona, saggista)

La sede naturale della statua del Fante di Morelli è quella originaria, storica, ovvero il cortile dell’ex Caserma Villarey. E questo anche se da anni l’edificio occupa la facoltà di Economia. Prendo atto del fatto che il rettore dell’Univpm, prof. Longhi, intende lasciarla più o meno dov’è, ovvero vicino al parcheggio sul retro della facoltà. Ma anche che lascia una porta aperta alla soluzione che io auspico, Ci parlerò col prof. Longhi, gli chiederò di aprirla davvero quella porta, per valorizzare finalmente l’opera, riposizionandola, come ho detto, in un lato del cortile”.

Massimo Di Matteo

(architetto, studio della storia di Ancona, saggista)

Accantonando la mia proposta, corretta ma troppo peregrina per l’attuale Amministrazione comunale, di collocare il Fante di Morelli sulla scalinata esterna di Palazzo del Popolo in piazza XXIV Maggio, ritengo che la statua debba trovare più degna e manifesta collocazione all’interno del cortile principale della Caserma Villarey, quale dovuta memoria del sacrificio consumato e monito al consolidamento della unificazione europea per le giovani generazioni”.

Maurizio Sebastiani

(presidente di Italia Nostra – sezione Ancona)

L’indagine filologica sul nostro Fante ci induce a richiedere fortissimamente una sua collocazione all’interno del cortile della caserma, in linea con quella che fu la motivazione per la quale fu realizzato e lì collocato. Nel cortile la sua collocazione potrebbe avere anche un nuovo significato per i giovani: un monito ad amare la cultura che oggi “vive” nella ex caserma, in alternativa allo spirito guerriero che una volta andava di moda. Infatti, parafrasando il generale Sun Tzu, la guerra migliore è quella che non si combatte”.

(articolo tratto da Urlo – mensile di resistenza giovanile)

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Back To Top