IL GIUDICE CHE HA LETTO IL DISPOSITIVO DELLA SENTENZA HA SVELATO IN UN’INTERVISTA LE MOTIVAZIONI DELLA CONDANNA, SUSCITANDO POLEMICHE E ESPONENDOSI AD AZIONI DISCIPLINARI
di Mosè Tinti
Il Presidente della Sezione Feriale della Corte di Cassazione, giudice Antonio Esposito, ha rilasciato un’intervista al quotidiano “Il Mattino” di Napoli nella quale rivela, anticipandone in parte la pubblicazione, i motivi che hanno portato alla condanna definitiva di Silvio Berlusconi: “Silvio Berlusconi non è stato condannato “perché non poteva non sapere”, ma “perché sapeva”: era stato informato del reato”. Queste le parole che hanno sollevato, a ragione, non poche polemiche.
Sia ben chiaro che il dispositivo della sentenza è stato già letto in aula e che la non viene messa in discussione in alcun modo la regolarità processuale del caso Mediaset, ma quello che lascia perplessi è che il giudice che ha letto il dispositivo più importante della storia italiana negli ultimi venti anni, vada poi a rilasciare un’intervista ad un quotidiano pochi giorni dopo e si lasci sfuggire dichiarazioni destinate a sollevare un polverone di dimensioni bibliche, tenendo anche presente il clima politico che si respira da una decina di giorni.
Anche se è arrivata puntuale come un orologio svizzero la smentita dal diretto interessato, il quale sostiene la manipolazione dell’intervista, e, altrettanto puntuale, anche la contro smentita del direttore de “Il Mattino”, Alessandro Barbano (” Posso assicurare a voi e ai miei lettori che l’intervista è letterale, cioè sono stati riportati integralmente il testo, le parole e le frasi pronunciate dal presidente di cui ovviamente abbiamo prova”), non si può non essere d’accordo col Primo Presidente della Corte di Cassazione, Giorgio Santacroce, che ha definito la stessa quantomeno “inopportuna”, a prescindere dal contenuto. Dello stesso avviso il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli: “In linea generale, è decisamente poco opportuno che un magistrato titolare di un procedimento rilasci dichiarazioni alla stampa su un proprio processo”. Infatti, le reazioni che ci sono state durante questa settimana erano facilmente intuibili ed immaginabili di fronte ad un evento forse unico e certamente raro, quale un giudice che si apre ad un giornale. Un evento di facile lettura al punto che diventano condivisibili perfino le riflessioni di Sandro Bondi: “È normale che il giudice Esposito entri nel merito della sentenza della Cassazione con un’intervista rilasciata a un quotidiano nazionale? Io credevo che i giudici parlassero attraverso le sentenze, anche se controverse”.
Per quanto riguarda la posizione del Dott. Esposito, il 7 agosto il Consiglio Superiore della Magistratura ha aperto un’inchiesta disciplinare affidata alla Prima Commissione, competente sui trasferimenti d’ufficio per incompatibilità. Dopo l’iniziativa del Csm, è arrivata l’8 agosto anche quella del Ministro Cancellieri che ha dato mandato all’ispettorato del ministero per approfondire la vicenda. Si tratta per ora di una fase meramente istruttoria, che valuterà il contenuto dell’intervista, alla quale solo eventualmente seguirà un’azione di tipo disciplinare, dopo che la Guardasigilli avrà deciso al riguardo.