NATALE , L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA
del dottor Giorgio Rossi
Uno scienziato inglese, esperto in inquinamento indoor, Ian Colbeck dell’University of Essex, è arrivato a battezzare il 25 dicembre come il “ giorno più tossico dell’anno”.
In una sua pubblicazione apparsa sul “Daily Mail” on line, mette in guardia dalle sostanze chimiche volatili rilasciate più facilmente in questi giorni dell’anno in alcuni contesti tipicamente natalizi, con le cucine che vanno a “tutto gas”, le candele profumate e i caminetti accesi per ore, il tutto in locali rigorosamente chiusi per ripararsi dal freddo invernale.
Il risultato è che i convitati potrebbero respirare un maggior numero di particelle nocive. L’aerosol che li aspetta in casa è simile a quello che si ha sostando sul ciglio di una strada trafficata di Londra per circa 4 ore di fila.
Pertanto, avverte le famiglie riunite di aprire le finestre e far circolare l’aria, o meglio ancora, di staccare dai tour de force casalinghi con una passeggiata fuori al fresco.
Si parla di polveri sottili, particelle di dimensioni inferiori a 100 nanometri che possono arrivare in profondità nel sistema respiratorio e che possono essere emesse ad esempio dalle stufe elettriche, forni a gas.
Anche i botti sono a rischio, per i metalli liberati dai pigmenti di colore e la fuliggine che creano. Lo “smog natalizio” può essere dannoso alla salute specie per asmatici e cardiopatici.
Un altro team di scienziate, questa volta statunitensi, dell’Upstate Medical University di New York, su un editoriale apparso sul “Mirror” tracciano diverse sfaccettature di quella che si potrebbe definire l’”allergia al Natale”.
La prima è la “ sindrome dell’albero di Natale” : in questo simbolo festivo, apparentemente innocuo, possono albergare muffe – ne hanno identificati circa 53 tipi- e pollini di altri alberi.
E sono proprio questi due ingredienti nascosti che scatenano reazioni allergiche in molte persone.
Lo stesso succede con i piatti festivi, le tartine e altre delizie che campeggiano sulle tavole di tutto il mondo. Un’insidia per gli ospiti che soffrono di gravi allergie alimentari, per il rischio di un’esposizione accidentale alla causa scatenante del loro disturbo.
Nell’elenco finisce poi l’allergia alla polvere che si è accumulata per un intero anno sulle decorazioni natalizie che dopo poche settimane di gloria finiscono chiuse in cantine e soffitte.
Anche gli odori del Natale possono diventare tossici. C’è chi usa vaporizzare fragranze sintetiche per ricreare l’atmosfera giusta con suggestioni olfattive. Peccato che il rischio è che queste sostanze possono diventare irritanti per occhi e polmoni.
E poi, non senza una sfumatura di comicità, c’è il cosiddetto “ jet lag familiare”. Capita a chi vive male il fatto di essere costretto a subire ore di cucina e chiacchiere festive, confinato gomito a gomito con lontani parenti mai visti neanche una volta in tutto l’anno.
Un quadretto al quale si aggiunge il carico di viaggi sfiancanti che spesso si devono affrontare per raggiungere i parenti per le feste.
L’effetto jet lag si avverte al ritorno dalle vacanze : si rischia di restare esausti per giorni e di trovare difficile focalizzarsi e tornare alla propria routine. Come dopo un volo intercontinentale.
Gli psicologi, infatti, mettono in evidenza proprio la connessione fra stress emotivo ed esaurimento fisico. Molte volte non si riesce a realizzare il livello di ansia accumulata finché l’evento non è passato , con le conseguenze che ne possono derivare come l’estrema fatica.
Malesseri di cui si parla poco, ma a quanto pare anche le Feste caratterizzate dalle atmosfere più magiche non sono esenti da effetti collaterali.