5 MAGGIO ’13, BUSTO ARSIZIO (VARESE) – Dopo circa quasi 3 mesi, l’ex ad di Finmeccanica Giuseppe Orsi esce dal carcere e torna a casa. La custodia cautelare era iniziata il 12 febbraio scorso e, a mezzogiorno di ieri, è terminata, restituendo un Orsi visibilmente provato e dimagrito, che lancia un messaggio di ringraziamento a chi ha mostrato solidarietà nei suoi confronti: “Sono stati mesi di grande sofferenza, ma mi ha confortato l’aver ricevuto lettere e attestati di stima da personaggi dell’economia e dell’industria da tutto il mondo”. Lasciato il carcere, Orsi si è diretto immediatamente nella sua abitazione di Sesto Calende in provincia di Varese.
Fatto e Diritto si è già occupato della questione Finmeccanica (vedi articolo del 14 febbraio 2013) e si ricorda che l’inchiesta che ha portato Orsi dietro le sbarre è legata ai tentativi di corruzione che si celavano dietro la compravendita di 12 elicotteri Agusta: si ha motivo di ritenere che siano state pagate tangenti al governo indiano per l’acquisto dei velivoli.
Difeso dall’avvocato Ennio Amodio, il manager comparirà il 19 giugno davanti al Tribunale di Busto Arsizio, quando si aprirà il processo col rito del giudizio immediato chiesto dal pm Eugenio Fusco. Insieme ad Orsi, è imputato anche l’ad di Agusta Westland Bruno Spagnolini. In merito al processo, l’Avv. Ammodio commenta: “Contiamo in quella sede di dimostrare la nostra innocenza anche perché questo processo nasce in circostanze poco nobili: mi riferisco in particolare alle dichiarazioni contro Orsi rilasciate da Lorenzo Borgogni, un dirigente di Finmeccanica che era stato allontanato dall’azienda proprio da Orsi”.
MOSE’ TINTI