LA PUBBLICITÀ E IL NOME STESSO SUGGERISCONO L’IDEA CHE VINCERE SIA FACILE. MA È DAVVERO COSÌ, O SI RISCHIA DI… PERDERE FACILE?
La probabilità di trovare un biglietto che consenta di vincere un premio sostanzioso è scandalosamente bassa, appena una su diversi milioni, nonostante le indicazioni fornite dal concessionario e la pubblicità sembrino suggerire il contrario.
A dire la verità, acquistando un tagliando gratta & vinci, il giocatore oltre a non sapere che probabilità ha di vincere un premio, non ha neppure la certezza che ci siano ancora premi in palio da vincere, perché potrebbero essere già stati assegnati tutti.
Mentre per quanto riguarda i premi in gioco i monopoli si limitano a non fornire alcuna indicazione, la probabilità di vincita, obbligatoria per legge, viene inserita solo da poco tempo sui biglietti, il che fa sorgere una domanda che abbiamo intenzione di rivolgere direttamente ai monopoli.
Come mai il concessionario ha continuato per anni a distribuire biglietti privi dei requisiti prescritti dalla legge, in base all’asserita impossibilità materiale di inserire la probabilità di vincita sugli stessi, mentre oggi vengono immessi sul mercato tagliandi che la contengono, evidenziando in tal modo la possibilità di inserire il dato sin dal 1° gennaio 2013, momento iniziale previsto dal decreto Balduzzi.
Dopo una omissione durata quasi tre anni, la probabilità di vincita viene ora inserita sui tagliandi a partire dalla lotteria indetta a settembre 2015, ma con una modalità tale da far rimpiangere la precedente mancanza: invece che per ogni premio in palio, come sarebbe stato logico attendersi, stante il disposto normativo, è indicata “in media” e per “fascia di premi”, così che il giocatore guardando il biglietto può illudersi di “vincere facile”.
Se infatti, ad esempio, sui biglietti della lotteria istantanea “Dado Sette” la probabilità di vincere un premio da 50 euro viene indicata in “un biglietto ogni 4,03”, sul sito aams viene indicata la probabilità reale di vincere un premio da 50 euro, 1 ogni 80.000 biglietti.
Le brutte sorprese non finiscono qui. Sempre visitando il sito dei monopoli, si scopre, ad esempio, che nella lotteria istantanea “Dado sette”, da due euro, il 96,21% dei premi in palio sono da 2, da 5 e da 7 euro; più di tre premi su quattro sembrano essere distribuiti per finanziare il rigioco dei malcapitati che se li aggiudicano, rischiando così di vincere facile sì, ma una dipendenza.
Un ultimo esempio che mostra come, giocando alle lotterie istantanee, vincere facile o comunque vincere sia una pura illusione, essendo molto più probabile perdere.
Nella lotteria istantanea “Biliardissimo”, la probabilità media di vincere un premio pari al prezzo del biglietto viene indicata sul sito in 1 ogni 10 biglietti..
Insomma, per vincere un premio da 3 euro, il giocatore dovrà acquistare in media 10 biglietti, spendendo 30 euro.
**Il contributo dell’avv. Osvaldo Asteriti è tratto- su espresso consenso dello stesso- dal suo blog “WIN FOR LIFE, GRATTA & VINCI ED ALTRI INGANNI”
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