3 GIUGNO 2012- Il focus musicale di oggi per la prima volta è dedicato ad una canzone.
Nasce da quell’”innamoramento” che a volte alcuni brani musicali sono capaci di portarti in un attimo e poi in mille attimi ancora ogni volta che li ascolti: parlo di Somewhere over the rainbow (“Da qualche parte oltre l’arcobaleno”), conosciuta anche come Over the rainbow.
Credo che una canzone non possa essere giudicata solo per il testo, la metrica, i tecnicismi, la melodia ma per quell’insieme di sensazioni che è capace di regalare a chi l’ascolta e, se questa è l’unità di misura, non a caso Somewhere over the rainbow è stata eletta dai discografici statunitensi la migliore canzone del ventesimo secolo.
Tantissime versioni sono seguite dopo quella originale scritta da Harold Arlen con i testi di E.Y. Harburg e cantata da Judy Garland per il film “Il mago di Oz” del 1939; vinse l’oscar come migliore canzone originale e proprio il legame con la cantante Gardland ed il messaggio di speranza contenuto nel testo a far si che il brano sia divenuto presto anche uno degli inni dei movimenti di liberazione omosessuale.
Tante le versioni di questo fortunato brano (da quello di Frank Sinatra a quello di James Blunt, da quello dei Deep Purple a quello dei Ramones a quello di Nick Cave, Areta Franklin, Ray Charles, Eric Clapton) ma quella cui sono maggiormente legata è la straordinaria ed emozionante interpretazione del cantante hawaiano Israel Kamakawiwo’ole che nel 1993 ha realizzato uno stupendo medley con il brano “What a Wonderful World” (scritta da Bob Thiele e George David Weiss ed interpretata per la prima volta da Louis Armstrong) e l’ha interpretata con il solo accompagnamento di uno strumento musicale particolarissimo e dal suono magico chiamato ukulele.
Un “gigante buono” dalla voce straordinariamente dolce, magnetica, quasi ipnotizzante che, innamorato delle sue origini e della sua terra, è riuscito pur nella sua breve vita (morì nel 1997 a soli 38 anni per problemi respiratori dovuti ad una grave forma di obesità di cui soffrì soprattutto negli ultimi anni) a trasmettere soprattutto con questa canzone l’ottimismo, la felicità, la serenità, forse legati alla bellissima terra in cui viveva e amava e che tutti, almeno una volta, hanno sognato ad occhi aperti di vedere e vivere anche se solo per un attimo.
“Somewhere over the rainbow
Way up high
And the dreams that you dreamed of
Once in a lullaby ii ii iii
Somewhere over the rainbow
Blue birds fly
And the dreams that you dreamed of
Dreams really do come true ooh ooooh
Someday I’ll wish upon a star
Wake up where the clouds are far behind me ee ee eeh
Where trouble melts like lemon drops
High above the chimney tops thats where you’ll find me oh
Somewhere over the rainbow bluebirds fly
And the dream that you dare to,why, oh why can’t I? i iiii
Well I see trees of green and
Red roses too,
I’ll watch them bloom for me and you
And I think to myself
What a wonderful world
Well I see skies of blue and I see clouds of white
And the brightness of day
I like the dark and I think to myself
What a wonderful world
The colors of the rainbow so pretty in the sky
Are also on the faces of people passing by
I see friends shaking hands
Saying, “How do you do?”
They’re really saying, I…I love you
I hear babies cry and I watch them grow,
They’ll learn much more
Than we’ll know
And I think to myself
What a wonderful world (w)oohoorld
Someday I’ll wish upon a star,
Wake up where the clouds are far behind me
Where trouble melts like lemon drops
High above the chimney top that’s where you’ll find me
Oh, Somewhere over the rainbow way up high
And the dream that you dare to, why, oh why can’t I? I hiii ? “
“Da qualche parte sopra l’arcobaleno
proprio lassù, ci sono i sogni che hai fatto
una volta durante la ninna nanna
da qualche parte sopra l’arcobaleno
volano uccelli blu e i sogni che hai fatto,
i sogni diventano davvero realtà
un giorno esprimerò un desiderio
su una stella cadente
mi sveglierò quando le nuvole
saranno lontane dietro di me
dove i problemi si fondono come gocce di limone
lassù in alto, sulle cime dei camini
è proprio lì che mi troverai
da qualche parte sopra l’arcobaleno
volano uccelli blu e i sogni che hai osato fare,
oh perchè, perchè non posso io?
Beh vedo gli alberi del prato e
anche le rose rosse
le guarderò mentre fioriscono
per me e per te
e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”
Beh vedo cieli blu e nuvole bianche
e la luminosità del giorno
mi piace il buio e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”
I colori dell’arcobaleno così belli nel cielo
sono anche sui visi delle persone che passano
vedo degli amici che salutano
dicono “come stai?”
in realtà stanno dicendo “ti voglio bene”
ascolto i pianti dei bambini
e li vedo crescere
impareranno molto di più
di quello che sapremo
e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”
un giorno esprimerò un desiderio
su una stella cadente
mi sveglierò quando le nuvole
saranno lontane dietro di me
dove i problemi si fondono come gocce di limone
lassù in alto, sulle cime dei camini
è proprio lì che mi troverai
da qualche parte sopra l’arcobaleno
ci sono i sogni che hai osato fare,
oh perchè, perchè non posso io?
“Da qualche parte sopra l’arcobaleno ci sono i sogni che hai osato fare”.
Uno stimolo a non smettere mai di sognare anche e soprattutto quando sembra non arrivare mai l’arcobaleno, non smettere mai perché quando si arriverà là, da qualche parte oltre l’arcobaleno, ci saranno quei sogni che abbiamo saputo tenere e custodire, che abbiamo saputo non lasciare scivolare via. Spesso ci sembra di non vedere mai l’orizzonte ma è perché siamo in mezzo ad una tempesta, è come la notte che deve sempre e comunque passare prima che arrivi il giorno, un passaggio obbligato ma sempre e comunque un passaggio e non una destinazione.
Non credo che esistano tante canzoni in grado di regalare emozioni speciali, una sorta di ballata capace di essere terapia per l’anima ed oggi voglio dedicarla, attraverso questo focus, a me stessa e a tutte quelle persone che sono ora in mezzo a qualche tempesta con l’augurio di avere la forza di non smettere di sognare.
Semmai sentirete di voler lasciare la presa, provate ad ascoltare questa canzone.
VALENTINA COPPARONI