22 APRILE 2012- Nel giorno in cui si celebra la “Giornata della terra” (Earth Day), in cui si celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra, continua il nostro viaggio attraverso il ricordo dei concerti evento in cui la musica ha rappresentato uno strumento di solidarietà sociale e di lotta per un preciso obiettivo condiviso da migliaia di persone, città, stati.
Il Live Earth – The Concert for a climate in crisis si è svolto in una data simbolicamente significativa, 07/07/2007, ricca di magia, superstizioni e significati tratti dalla cabala, in otto città diverse di cinque continenti con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del surriscaldamento globale (global warming). Un evento di dimensioni mondiali con 118 artisti (tra cui Madonna, KT Tunstall, James Blunt, Joss Stone, Linkin Park, Enrique Iglesias, The Police, Keane, Metallica, Paolo Nutini e Bon Jovi), più di un milione di biglietti venduti, 8 mega concerti e 3 minori in tutti i continenti, due miliardi di telespettatori tra tv, radio, internet (in Italia trasmesso da Mtv e La 7).
L’iniziativa, ispirata ad altri mega concerti come il Live Aid del 1985 (https://www.fattodiritto.it/focus-rock-diritto-live-aid-la-solidarieta-in-musica/) e il Live 8 del 2005, è nata sulla spinta di alcune importanti personalità (riunite nell’associazione SOS – Save Our Selves SOS – Salviamo noi stessi) tra cui l’ex vicepresidente degli Stati Uniti d’America Al Gore che, paladino della lotta ambientale, sull’evento cosi si disse:“Per tutti noi si tratta della sopravvivenza dei nostri figli, della possibilità di godere di questo meraviglioso pianeta. Al momento si scaricano nell’aria ogni giorno 70 milioni di tonnellate di sostanze inquinanti: è immorale, dobbiamo cambiare, perchè così, dicono gli scienziati, non si può andare avanti. Si sta rovinando l’equilibrio climatico della Terra. E’ una questione di responsabilità nei confronti delle generazioni future e anche se le soluzioni non possono prescindere dal sistema politico, confermo che si tratta realmente di una questione morale“.
“Quando ero giovane, Blowin’ in the Wind di Bob Dylan ebbe un impatto incredibile nell’America dei diritti civili. Oggi la musica di Live Earth può fare lo stesso”. Premio Oscar per il documentario “An Inconvenient Truth”, Gore è apparso continente per continente per farsi portavoce della battaglia contro il surriscaldamento globale.
Le prime note del mega concerto furono intonate da alcuni aborigeni a Sidney, nello stadio del cricket di Moore Park, in uno spettacolo durato ben 10 ore poi la musica ed il messaggio, come in una staffetta, ha attraversato paesi e continenti Stati Uniti (New York e Washington) all’Inghilterra (Londra) all’Africa (Johannesburg) al Brasile (Rio de Janeiro) alla Cina (Shanghai) al Giappone (Tokyo e Kyoto) alla Australia (Sydney) alla Germania (Amburgo) all’Antartide.
Gli organizzatori cercarono di placare le polemiche che accompagnarono l’evento facendo di tutto per ridurre l’impatto ambientale delle manifestazioni cosi che i concerti furono tutti “carbon neutral”, cioè senza emissioni di CO2, mentre tutti i fornitori di servizi furono scelti sulla base del “virtuosismo” ecologico.
Sicuramente il Live Earth è stato ancora una dimostrazione del potere della musica, di come essa possa essere uno strumento straordinario di aggregazione, unione, sintonia tra migliaia di persone ed idee che in alcuni casi possono diventare un pensiero ed una idea unica.
VALENTINA COPPARONI
Madonna “Hey You”- Inno ufficiale del Live Earth 2007