Giornata FAI di Primavera: il punto sulla tutela dei beni culturali e artistici

UN PATRIMONIO PREZIOSO CHE LA LEGGE ITALIANA DEVE TUTELARE

di Fabiana Latte (Avvocato in Ancona)

imagesIn questa domenica il FAI (Fondo Ambiente Italiano) aprirà le porte a 780 luoghi ristrutturati e salvati dall’incuria e dal degrado certo. Solo nelle Marche, potremo ammirare almeno 55 siti di interesse artistico-culturale. Le bellezze più segrete si svelano e si rivelano proprio con l’inizio di questa primavera.

Nelle giornate dedicate dal FAI, noi, vogliamo proporvi un viaggio nella storia della tutela dei beni artistici che vi porterà fino ai giorni nostri.
L’esigenza di custodire e di salvaguardare tali beni, è stata avvertita sin dall’epoca dell’antica Roma. Pensiamo a tutte le grandi civiltà del passato che, passando attraverso le grandi dominazioni barbariche e le influenze bizantine e arabe, fino a giungere agli stati pre-unitari e il rinascimento, hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra cultura.

Già nell’epoca pre-unitaria, si era consapevoli che i beni culturali costituivano l’identità di un popolo, fruibile in pari modo da tutti e che all’oggi costituiscono un patrimonio generazionale. Il patrimonio culturale, costituisce pertanto l’espressione più alta del popolo che lo ha creato e proprio per questo va tutelato da tutti i cittadini in modo tale da riuscirlo a tramandare alle generazioni future.

Difendere e tramandare.

Ed è proprio questa consapevolezza che rende l’Italia, oltre che la nazione più ricca nel campo dell’arte intesa nelle sue svariate espressioni e accezioni, anche l’unica nel mondo con la più alta densità di beni culturali per chilometro quadrato.
Viene addirittura considerata e definita “museo a cielo aperto”.

I primi editti speciali, tendevano a conservare i monumenti e le arti romane e italiche e furono adottati dallo Stato Pontificio. Pensiamo all’editto di Sforza del 1646, che non conteneva soltanto un elenco minuzioso dei beni sottoposti a tutela ma ribadiva la proibizione alla rimozione delle statue dai territori romani.
Nell’Italia post-unitaria, invece, l’azione di tutela del patrimonio artistico nazionale venne affidata a commissioni locali coordinate dal governo centrale sino a giungere, nel 1902, all’adozione della Legge Nasi che rappresenta la prima delle leggi dedicate ai beni culturali. Soltanto con la legge del 1°giugno 1939, si perviene ad un impianto legislativo ritenuto legge fondamentale sulle cose d’interesse artistico e storico. Circa quarant’anni dopo, e se ci pensiamo bene rappresenta un’epoca piuttosto recente, nel 1974, la tutela dei beni culturali viene affidata al Ministero per i beni e le attività culturali.

La tutela dell’ambiente e dell’arte sono insiti nella cultura italiana. Pensiamo alla nostra carta costituzionale.
L’articolo 9 della Costituzione pone la tutela del patrimonio culturale tra i principi fondamentali dello Stato, affermando espressamente che “
la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico-artistico della nazione”.

Collocare tale tutela tra i principi fondamentali della nostra carta costituzionale sottolinea come in Italia è stato ritenuto necessario attuare in termini concreti una vera e propria protezione verso tutto ciò che coinvolge l’ambiente e il patrimonio storico-artistico della nostra nazione. Oltre che nei principi fondamentali anche in altre disposizioni della Costituzione troviamo continui richiami alla tutela dei beni culturali. Ora vuoi come competenza esclusiva dello Stato, ora come competenza concorrente tra Stato e Regioni. Ma alla fine, proteggere ciò che è nostro, è compito di tutti.

Consapevoli di ciò, si è avvertita la necessità di codificare le disposizioni a tutela dei beni artistici e, nel 2004, è nato un vero e proprio Codice dei beni culturali e del paesaggio. Quest’ultimo si pone, tra i diversi obiettivi, il pieno recupero del paesaggio nell’ambito del patrimonio culturale, che costituisce parte integrante dell’intero progetto, alla pari degli altri beni culturali del nostro paese. Ambiente come valore tutelato e da proteggere che va a collocarsi del più ampio patrimonio storico-artistico nella sua accezione di valore supremo.
Viene anche individuato un apposito demanio culturale nell’ambito del patrimonio pubblico, al quale sono ascritti tutti quei beni la cui piena salvaguardia ne richiede il mantenimento nella sfera della proprietà pubblica così come imposto dall’interesse della collettività.

Lo sviluppo di questa consapevolezza (ambiente e arte) conduce ad una notevole influenza nell’ambito del settore urbanistico. Si arriva a sancire che proprio quest’ultimo settore dovrà essere subordinato alla materia paesaggistica. Anzi, proprio la tutela del paesaggio sarà utilizzato come parametro di compatibilità con le diverse opere urbanistiche che si vorranno realizzare.

Lo spirito che anima il Codice del 2004 è quello di una cooperazione interistituzionale che parte dai livelli più vicini ai cittadini (le Regioni e gli enti locali) fino ad arrivare allo Stato. Ma quello che più spicca all’interno delle disposizioni presenti nel quadro normativo a tutela della cultura, dei beni artistici e dell’ambiente è la cooperazione da parte dei soggetti privati che sono chiamati a favorire l’acquisizione di maggiori risorse per consentire e promuovere la partecipazione dei singoli alla gestione dei beni comuni. Dette norme attuano ancora di più quella sussidiarietà che si richiede per ottimizzare le risorse disponibili, perché in fin dei conti la cultura è messa a disposizione di tutti.

Potremmo chiamarla sussidiarietà sociale ove ciascun soggetto appartenente alla comunità è responsabilizzato e chiamato ad attuare quelle politiche volte alla tutela dei beni culturali che altrimenti rimarrebbero prive di significato.

Ricordandovi che siamo i primi ad avere un vero e proprio dovere nel difendere ciò che più ci contraddistingue e rappresenta, vi auguro un fine settimana con macchinetta fotografica alla mano, scarpe comode e tanta curiosità per scoprire i luoghi che vi appartengono e che rappresentano la vostra storia. Abbiatene semplicemente cura.

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