III Parte – Gli allucinogeni sintetici: LSD
Tra gli allucinogeni sintetici il più noto è l’Lsd, scoperto nel 1943 dal chimico Hoffman, a seguito di una involontaria assunzione e sintetizzato nei laboratori Sandoz. Il principio attivo è la “dietilammide” dell’acido lisergico, che si ottiene dagli alcaloidi di un fungo parassita (chiamato “ergot” o “sclerozio”), della segale cornuta, dalla quale si suole altresì derivare il misterioso Kykeion bevuto a scopi mistici nella Grecia classica durante i Misteri Eleusini. Dopo vari tentativi di impiego terapeutico, attorno agli anni Sessanta divenne sostanza di abuso, prodotta nei laboratori clandestini degli Stati Uniti. Presto divenne emblema della Beat-generation, generazione ribelle che negli anni Settanta rifiuterà i rigidi schemi della società per cercare altre dimensioni dove esprimersi grazie all’ausilio chimico della droga e accompagnando il “trip” con le nuove sonorità psichedeliche affacciatesi nella scena musicale di quel periodo.
Negli anni successivi, il suo utilizzo scomparve quasi del tutto salvo poi ricomparire verso la fine degli anni Novanta nel mercato illecito anche italiano, venduta con supporti costituiti da francobolli, patatine, zollette di zucchero.