COLLEGATO AMBIENTALE: SINTESI DELLE PRINCIPALI MISURE.di avv. Annamaria Palumbo
Il 2015 si è caratterizzato per essere un anno particolarmente significativo per il diritto dell’ambiente. Dopo la legge sugli eco-reati, il 22 dicembre scorso la Camera ha approvato il disegno di legge contenente le “disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” (cd. Collegato ambientale alla legge di stabilità 2016). La nuova mini-finanziaria verde attraversa in via trasversale diversi settori del diritto ambientale. Si va dalle aree marine protette, alle valutazioni di impatto sanitario ed impatto ambientale; dalla destinazione dei proventi delle aste di quote di emissione di gas serra alla prevenzione del dissesto idrogeologico; dalla blue economy alla mobilità sostenibile; dagli appalti verdi al riuso dei materiali e molto altro ancora.
Tra le novità di maggiore interesse divulgativo si segnalano le seguenti:
▪ Istituzione dello schema “Made Green in Italy”: il Collegato ambientale prevede misure volontarie volte al sostegno della qualificazione ambientale dei prodotti dei sistemi produttivi locali. L’indicazione facoltativa di qualità risponde alle aspettative dei consumatori che vogliono conoscere la provenienza del prodotto e le dinamiche di filiera. In particolare, l’art. 21 prevede l’istituzione di uno schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti, denominato Made Green in Italy. Le modalità di funzionamento dello schema saranno definite da un regolamento ministeriale in linea con la metodologia definita dalla raccomandazione n. 2013/179/UE della Commissione europea i cui allegati II e III contengono le guide sull’impronta ambientale dei prodotti e delle organizzazioni.
▪ Creazione delle “Oil free zones”: vengono istituite aree territoriali nelle quali si prevede, ad opera dei comuni (anche tramite le unioni o le convenzioni fra comuni), la progressiva sostituzione del petrolio e dei suoi derivati con energie prodotte da fonti rinnovabili. La disciplina delle modalità di organizzazione delle oil free zones è demandata alle Regioni ed alle Province Autonome.
▪ Creazione delle “Green Communities” e dell’azienda agricola sostenibile: nasce la strategia nazionale delle Green Communities ossia delle comunità rurali o di montagna che intendano sfruttare le loro risorse secondo un piano di sviluppo sostenibile che preveda anche lo sviluppo di un modello di azienda agricola sostenibile energeticamente indipendente.
▪ Semplificazioni per i “Green Public Procurements”: viene introdotto nel Codice dei contratti pubblici (D.lgs. 163/2006) l’art. 68-bis che prevede l’applicazione di “criteri ambientali minimi” (CAM) negli appalti pubblici di forniture e negli affidamenti di servizi nelle categorie previste del Piano di azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nella Pubblica Amministrazione. Sarà pertanto obbligatorio inserire, nei documenti di gara, specifiche tecniche e clausole contrattuali contenute in emanandi decreti ministeriali nell’ambito dell’illuminazione pubblica, degli apparecchi elettrici ed elettronici (AEE) per l’ufficio e dei servizi energetici per gli edifici.
▪ Incentivi ad iniziative di mobilità sostenibile: il Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro prevede di destinare prioritariamente, nel limite di 35 milioni di euro, una quota delle risorse destinate al Ministro dell’Ambiente ad iniziative quali il car-pooling, il bike-pooling, il care-sharing, bike-sharing, piedibus, percorsi protetti negli spostamenti, laboratori ed uscite didattiche, programmi di educazione e sicurezza stradale, riduzione del traffico, dell’inquinamento e della sosta in prossimità di scuole ed uffici. La nuova norma prevede anche che nel sito web del Ministero dell’Ambiente venga predisposta una sezione denominata “mobilità sostenibile” nella quale registrare i finanziamenti erogati per il programma a fini di trasparenza dell’azione amministrativa. Anche qui, tuttavia, sono attesi i rispettivi regolamenti ministeriali di attuazione.
▪ Novità in materia di rifiuti: sono previste, tra le altre, misure per favorire politiche di prevenzione nella produzione di rifiuti, misure per incrementare la raccolta differenziata ed il riciclaggio, disposizioni per favorire il compostaggio dei rifiuti organici nonché disposizioni per la piena attuazione delle direttive europee in materia di RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Sono inoltre previste sanzioni per chi abbandona rifiuti di prodotti da fumo e rifiuti di piccole dimensioni (ad esempio le gomme da masticare). In particolare, viene prevista la sanzione amministrativa da 30 a 150 euro in caso di abbandono di rifiuti di piccole dimensioni mentre la sanzione viene aumentata fino al doppio per l’abbandono di mozziconi di sigaretta.
▪ Credito d’imposta per la bonifica dell’amianto: vengono istituiti incentivi per quelle imprese che effettueranno, nell’anno 2016, interventi di bonifica dall’amianto sui beni e sulle strutture produttive. Viene poi istituto un fondo per promuovere la realizzazione di interventi di bonifica di edifici pubblici. In entrambi casi sarà tuttavia necessario attendere l’emanazione di appositi decreti attuativi.
▪ Impignorabilità degli animali d’affezione e di compagnia del debitore: l’articolo 77 del Collegato ambientale, modificando l’articolo 514 del codice di procedura civile, integra il catalogo delle cose mobili che non possono formare oggetto di pignoramento, aggiungendovi gli animali da affezione (cani e gatti, ai sensi della legge n. 281/1991) o di compagnia (cani, gatti, furetti, invertebrati, animali acquatici ornamentali, anfibi, rettili, uccelli, roditori e conigli non destinati alla produzione alimentare, ai sensi del Regolamento europeo n. 576/2013) appartenenti al debitore, nonché gli animali impiegati a fini terapeutici o di assistenza del debitore, del coniuge, del convivente o dei figli.
Queste e molte altre le novità accolte favorevolmente da Legambiente che, tuttavia, ricorda come, ad un anno dall’approvazione all’unanimità alla Camera, sia inspiegabilmente fermo il disegno di legge sul sistema delle Agenzie per la protezione dell’ambiente. Soddisfatto sul dietro front del Governo sulle norme pro trivelle, il Cigno verde attende l’approvazione della legge sul consumo di suolo (già in discussione in Parlamento), nonché di norme per la lotta alle agromafie e per l’abbattimento degli eco-mostri abusivi.