SI CHIUDE L’EXPO E ANCORA TANTI BIMBI MUOIONO DI FAME
del dottor Giorgio Rossi
Proprio nella settimana di chiusura dell’EXPO 2015 di Milano, l’UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia) ha emanato i dati aggiornati sulla malnutrizione infantile: nel mondo sono circa 52 milioni i bambini che soffrono di malnutrizione acuta grave. Ogni anno muoiono 3,5 milioni di bambini da 0 a 5 anni per cause legate a fame e malnutrizione.
La malnutrizione, soprattutto quella infantile, rappresenta quindi uno dei problemi sanitari e di sviluppo prioritari a livello mondiale, il maggior rischio per la salute, più dell’azione combinata di AIDS, malaria e tubercolosi messi insieme. I costi umani ed economici sono enormi, e ricadono soprattutto sulle famiglie più povere e su donne e bambini.
La malnutrizione è dovuta a un’insufficiente assunzione di alimenti derivante dalla combinazione di diversi fattori: insufficienza di proteine, zuccheri e micronutrienti, frequenza di malattie e infezioni, ignoranza alimentare, consumo di acqua non potabile, carenza di controlli medici e scarsità di igiene.
Parliamo di malnutrizione quando il corpo non riceve nutrimento ed esaurisce le proprie riserve. A questo punto l’organismo, alla ricerca dei nutrienti e dell’energia di cui ha bisogno per sopravvivere, consuma i tessuti attaccando prima di tutto i muscoli e il grasso. Così il metabolismo comincia a rallentare, la regolazione termica s’interrompe, la funzione renale è compromessa e il sistema immunitario indebolito. Maggiore è la perdita di massa muscolare e di tessuti, minori sono le probabilità si sopravvivenza.
Nell’Africa Subsahariana e in Asia meridionale sono concentrati i ¾ di tutti i bambini che soffrono di malnutrizione nel mondo.
Auguriamoci pertanto, con il grande successo ottenuto, che EXPO 2015 abbia creato le condizioni , mediante i tanti convegni svolti, i tanti incontri tra rappresentanti di numerosi Stati del Mondo, e , soprattutto, con la Carta di Milano , compresa la Carta di Milano dei bambini, sottoscritta da migliaia di persone qualunque e capi di Stato , per far prendere coscienza ai vari Governi dell’immenso problema della fame nel mondo e stimolarne la soluzione.
Auguriamoci che i 21 milioni si visitatori dell’EXPO 2015, passato lo stordimento della immensa folla nel Decumano, delle lunghissime code per visitare i padiglioni, delle bellezze dei vari padiglioni, del piacere di conoscere e assaggiare cibi esotici e sconosciuti, dei meravigliosi giochi di luce dell’Albero della Vita, ritornando a casa, in famiglia, alla vita quotidiana, mettano in atto almeno uno dei tanti messaggi ricevuti durante la visita riguardante la fame nel mondo: stop allo spreco alimentare.
Auguriamoci, anche, che abbia seguito il forte intervento di Ban Ki-Moon in occasione della Gionata Mondiale dell’Alimentazione, il 16 ottobre scorso, organizzato dalla FAO ( Food and Agriculture Organization) quest’anno negli spazi dell’EXPO, che si è scagliato contro i governi che non investono abbastanza per fame e povertà, lanciando la sfida “Fame Zero” da raggiungere entro il 2030.
Auguriamoci che la sfida lanciata da EXPO 2015 “ Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” non resti un bello slogan, ma abbia un concreto seguito perché nessun bambino dovrebbe più morire di fame.