I vantaggi della corsa per il cervello

UNO STUDIO AMERICANO DIMOSTRA I BENEFICI DEL RUNNING PER LE FUNZIONI DEL PENSIERO

del dottor Giorgio Rossi

UnknownUna ricerca dell’Università dell’Arizona, pubblicata dall’autorevole rivista scientifica Frontiers In Human Neuroscience, spiega che il cervello dei runner, nelle zone che aiutano l’elaborazione di pensieri sofisticati (memoria, attenzione,presa di decisioni, “multitasking”), ha connessioni diverse rispetto a persone in salute che fanno vita sedentaria.

Il recente studio aggiunge ai numerosi vantaggi già noti, periodicamente ricordati sulle riviste di medicina sportiva, un altro e finora poco indagato effetto positivo della corsa: fa bene al cervello.

Di più: correre, soprattutto se si inizia da giovani, potrebbe servire a prevenire le fisiologiche défaillance mentali dell’invecchiamento e, addirittura, il rischio di malattie degenerative.

Finora le neuroscienze avevano riconosciuto la capacità di modificare il cervello ad altre attività, tutte contraddistinte da un costante allenamento per mantenere il controllo di movimenti accurati, piccoli e precisi.

Tra questi ci sono la musica il golf, il tennis, la danza. In tutti questi casi sono richiesti gesti puliti e controllati. E sono proprio le azioni di quel tipo, perfettamente dosate, quelle ritenute capaci di aumentare la connettività funzionale, riuscendo a mantenere correlate nel tempo le attività di distinte aree cerebrali.

Questo complesso coordinamento del corpo, così proficuo per il cervello, non viene richiesto ai runner. Non c’è nulla nella corsa che somigli al minuzioso dominio dei movimenti tipico delle altre attività. Ripetitiva e monotona, tutta muscoli e resistenza, la corsa non impone a chi la pratica alcun virtuosismo stilistico: per i runner vale “quanto” si corre più di “come” si corre.

Ecco perché la corsa è stata per lo più trascurata dalla maggior parte degli studiosi del cervello, ad eccezione degli scienziati dell’Università dell’Arizona convinti che anche l’attività sportiva basata esclusivamente su velocità e resistenza abbia un impatto positivo sul cervello, coinvolgendo molte complesse funzioni cognitive.

I ricercatori hanno reclutato un gruppo di uomini di età compresa tra i 18 e i 25 anni, che avevano lo stesso indice di massa corporea e lo stesso livello di istruzione, ma diverso stile di vita. Un gruppo si allenava costantemente con corse di lunga durata, mentre l’altro non faceva alcuna attività fisica.

Tutti i partecipanti sono stati sottoposti alla risonanza magnetica in condizioni di assoluto riposo; le immagini hanno evidenziato che nel cervello dei runner sono presenti maggiori connessioni tra differenti regioni in diverse aree del cervello.

Una di queste, la corteccia frontale, ha un ruolo fondamentale nelle funzioni cognitive e nella capacità di spostare l’attenzione rapidamente da un compito ad un altro.

Ma gli scienziati affermano, anche, che ancora non si può dire quanto quelle modifiche incidano sulle reali capacità cognitive. Ovvero è troppo presto per poter affermare che il cervello dei runner ha una marcia in più ed è più multitasking.

Comunque la ricerca americana, focalizzata sui giovani, spinge a studiare meglio il rapporto tra l’attività fisica praticata da ragazzi e il funzionamento del cervello più avanti negli anni.

Infatti, secondo i ricercatori, una delle questioni chiave che emerge da questi risultarti, è comprendere se ciò che è stato osservato nei giovani adulti, in termini di differenze sulla connettività, possa portare a qualche beneficio in età avanzata.

Le aree del cervello dei runner, ove è stata osservata una maggiore connettività, sono le stesse che subiscono l’impatto dell’invecchiamento.

Quindi sorge la domanda se essere attivi da giovani può essere potenzialmente vantaggioso e procurare qualche forma di protezione nei confronti degli effetti dell’invecchiamento e delle malattie neurodegenerative.

Ovviamente, per scoprirlo sono necessari altri studi.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Back To Top