ROMA, 7 Ieri domenica 5 maggio si è svolta la Giornata Nazionale dell’Epilessia organizzata dalla Lega Italiana contro l’Epilessia ( LICE) che avrà come titolo “ Facciamo Luce sull’Epilessia”, titolo molto azzeccato dato che ancora c’è parecchia disinformazione ed anche preconcetto su questa malattia che troppo spesso viene considerata un “male oscuro “ .L’epilessia è una malattia neurologica caratterizzata da un evento parossistico detto “ crisi “ causato dalla scarica improvvisa , eccessiva e rapida di un gruppo più o meno numeroso di cellule nervose ( neuroni ) della sostanza grigia del cervello. Ciò comporta le così dette convulsioni , contrazioni muscolari generalizzate con rigidità, e perdita della conoscenza ; esistono forme più lievi , chiamate assenza , che comportano un fugace isolamento dall’ambiente della persona colpita senza , a volte , che se ne renda conto . Le persone colpite in Italia cono circa 500.000 in particolare bambini e adolescenti .
Un importante passo in avanti è stato compiuto recentemente dalla ricerca scientifica che è riuscita a meglio individuare le cause di tale malattia dimostrando che alla base ci sono delle alterazioni genetiche che causano danni ai canali delle cellule nervose . Questi canali sono come delle piccole porte d’ingresso delle cellule nervose attraverso cui passano molecole carche elettricamente , chiamate ioni , che attivano il neurone lasciando partire una scarica elettrica che è alla base del normale funzionamento del nostro cervello , ma che se è abnorme ed incontrollata provoca la crisi epilettica .Causa l’alterazione genetica il flusso di ioni non è più bilanciato e lo squilibrio nella regolazione determina ipereccitabilità delle cellule cerebrali e quindi la comparsa della crisi .Tale meccanismo sarebbe alla base anche dell’epilessia acquisita post-traumatica , da lesione tumorale del cervello ecc. .Questi risultati permetteranno l’individuazione di nuovi farmaci sempre più specifici ed efficaci .
Sempre la LICE ha promosso un importante progetto di informazione e formazione presso le scuole elementari interessando circa 700 insegnanti e spiegando loro la malattia e le modalità migliori per affrontarla ed anche , mediante intervista , come viene percepita nell’ambito scolastico. I risultati di tale indagine sono stati recentemente diffusi :
Il 41% degli insegnati conosce l’epilessia solo per sentito dire ;
il 25% ha avuto un esperienza personale o familiare con la malattia ;
il 33% crede che l’epilessia pone ostacoli al lavoro, allo sport ed il 54% alla guida ;
il 60% in caso di attacco epilettico in un bambino in classe dice che è necessario chiamare l’ambulanza ( per lo più non lo è assolutamente );
il 30% afferma che è necessario inserire qualcosa in bocca del bambino ( manovra da evitare);
Il 50% pensa che la malattia riduca le capacità di apprendimento del bambino .
In generale durante l’attacco epilettico il paziente va lasciato tranquillo , non stimolato in alcun modo , va evitato se possibile che cada in terrà , comunque va dolcemente disteso in terra con un cuscino sotto la testa e aspettare senza paure che passi . In alcuni farmaci è necessario somministrare farmaci , ma in questi casi i familiari e/o gli insegnanti né sono informati . Inoltre il bambino epilettico non mostra una riduzione significativa della capacità di apprendimento ed opportunamente curato può e deve vivere una vita del tutto normale .
Dott. Giorgio Rossi