L’ATTORE VEDE CHIUDERE LE PORTE DEI TEATRI TRANSALPINI AL SUO SHOW CON CONTENUTI ANTISEMITI, MA ANNUNCIA AZIONI LEGALI ED I SUOI FAN NON SMETTONO DI SOSTENERLO
Di Mosè Tinti (praticante avvocato presso Studio Prosperi)
PARIGI, 12.01.2014 – E’ un caso nazionale e non solo: i contenuti dello show del comico Diudonnè dividono i francesi, tra coloro che condannano le sue battute antisemite ed i moltissimi sostenitori, che erano pronti a fare file molto lunghe per entrare nei teatri dove si sarebbe tenuto il suo spettacolo.
File che, almeno per il momento, non ci saranno perchè il sempre maggior successo del comico ha reso troppo rumoroso ed evidente il suo spirito antisemita, al quale si è dovuto mettere un freno. Infatti, è arrivata la censura: Diudonnèè rischia ora di essere bandito dai teatri francesi. Il primo stop è arrivato da Bordeaux, il secondo da Nantes, dove lo scorso giovedì avrebbe dovuto aprirsi la tourneè dell’attore con oltre 5 mila biglietti già venduti: anche la “Main d’or”, il locale parigino che è la base generale di Dieudonnè sta pensando di cancellare lo show. Più precisamente, e questo rappresenta un colpo più duro di una semplice cancellazione di una tappa del tour, la “Main d’or” ssta pensando di revocare il contratto d’affitto del teatro, la cui scadenza naturale sarebbe tra 5 anni.
Oltre alle battute, nell’occhio del ciclone è finito anche il gesto della “quenelle”, divenuto il simbolo ed il saluto dei suoi sostenitori. E’ stato definito come un saluto romano al contrario: un braccio disteso verso il basso con la mano ben diritta, mentre l’altra mano viene portata alla spalla. Il saluto, oltre a divampare su Internet, è stato reso di comune dominio anche dal calciatore Anelka, che nelle scorse settimane, ha festeggiato un gol proprio con la “quenelle” per solidarietà a Dieudonnè: immagini che hanno fatto il giro del mondo ed hanno causato non pochi problemi al giocatore.
E’ evidente che l’interruzione dei suoi spettacoli sta mettendo in seria difficoltà l’artista, ma le decisioni delle autorità e dei vari locali sembrano essere il riflesso delle parole pronunciate da Hollande negli scorsi giorni, il quale, senza fare esplicito riferimento a Dieudonnè, aveva chiesto ai prefetti di mostrarsi vigili e inflessibili “davanti all’antisemitismo, davanti ai problemi di ordine pubblico ed alle umiliazioni che rappresentano le discriminazioni”. Senza dubbio più diretto è stato il ministro dell’Interno, Manuel Valls, che ha ricordato, nella sua circolare, che lo spettacolo “Il muro”, “non è una creazione artistica”, ma si tratta solo di “riunioni politiche in cui Dieudonné sfoga il suo odio” contro gli ebrei.
Il Front National, tramite Marine Le Pen, fa sapere, invece, di essere contrario al divieto degli spettacoli: “Non si può stravolgere la legge francese per fermare il signor Dieudonné. Se c’è un gesto che ferisce delle persone, e ricordo che la “quenelle” l’ha fatta anche un personaggio come Yannick Noah (ex campione di tennis, ndr), bisogna soltanto impedire che sia fatto in pubblico”.
Mentre la polemica continua, i legali del comico si mettono al lavoro ed hanno annunciato che sporgeranno “una denuncia per violazione della privacy” e “otto denunce per diffamazione”, oltre a rivolgersi alla Corte di Giustizia della Repubblica.