Contributo di Laura Franceschi
Il sistema delle allerte e la sua scala cromatica
In Italia, il sistema di allertamento meteo rappresenta un pilastro fondamentale per la protezione civile e la sicurezza delle persone. Gestito dalla rete dei Centri Funzionali, questo meccanismo complesso è coordinato dalla Protezione Civile nazionale e opera in stretta collaborazione con le Regioni. In particolare, i Centri Funzionali elaborano previsioni meteorologiche che non si limitano a indicare le condizioni atmosferiche, ma analizzano anche i possibili effetti sul territorio, come frane, alluvioni e allagamenti, integrando così un approccio meteorologico e idrogeologico.
Nella comunicazione delle allerte la Protezione Civile adotta un sistema basato su tre livelli di criticità, rappresentati da colori: giallo, arancione e rosso. Questa scala cromatica consente di comunicare immediatamente l’intensità del rischio, dal livello più basso fino a quello più grave, con potenziali pericoli per persone, beni e infrastrutture. Gli avvisi sono elaborati in base a criteri scientifici e vengono emessi dalle Regioni per specifiche “zone di allerta”, che corrispondono a bacini idrografici ben delimitati. Questo sistema territoriale permette di affrontare in modo più mirato le criticità locali.
Ruoli e responsabilità nella gestione delle emergenze
Una volta che un’allerta viene emessa, i Comuni diventano il punto di riferimento per l’informazione alla popolazione e l’attivazione delle misure di sicurezza previste dai piani di emergenza locali. Questi interventi possono includere la chiusura di scuole, l’evacuazione di zone a rischio o la predisposizione di strutture di accoglienza. In questa catena di interventi, la comunicazione rivolta ai cittadini gioca un ruolo cruciale: piattaforme come il sito della Protezione Civile e la campagna “Io non rischio” contribuiscono a sensibilizzare e informare in modo capillare.
Dal monitoraggio alla comunicazione…
Dietro le quinte, il sistema di allertamento si avvale di tecnologie avanzate per raccogliere dati e prevedere gli eventi estremi. Radar meteorologici, sensori posizionati sul territorio, satelliti e modelli di simulazione contribuiscono a un monitoraggio costante. Questi strumenti consentono di individuare non solo le precipitazioni intense, ma anche i loro effetti, come la saturazione del terreno o l’innalzamento dei corsi d’acqua, anticipando i possibili scenari di rischio.
La recente sequenza di alluvioni in Emilia-Romagna ha messo alla prova questo sistema. La regione, colpita da quattro eventi alluvionali in meno di un anno e mezzo, ha evidenziato la necessità di adattare le strategie di prevenzione e risposta ai nuovi scenari climatici. In questa zona, fenomeni meteorologici estremi, come piogge persistenti su terreni già saturi, hanno superato i livelli storici di criticità, provocando danni ingenti e dimostrando quanto sia essenziale un sistema di allerta efficiente e tempestivo.
A questo proposito possiamo vedere che diversi esperti si stanno muovendo proprio in questa direzione. Infatti, studi recenti hanno dimostrano l’importanza di combinare l’analisi geomorfologica dettagliata con reti locali di monitoraggio per migliorare l’efficacia dei sistemi di allertamento. Un progetto molto innovativo è stato condotto nell’area del torrente Feltrino e di Lanciano dove un team di esperti ha sviluppato un sistema locale di allerta per frane e alluvioni, basato su una rete di nove sensori che integra il monitoraggio regionale esistente. Questo approccio permette una valutazione precisa delle aree critiche e una comunicazione in tempo reale, offrendo nuove prospettive per la gestione urbana dei rischi idrogeologici e la protezione civile.
Un approccio multilivello per un futuro più sicuro
Il sistema di allertamento meteo italiano, con la sua struttura multilivello e il coinvolgimento di enti locali, regionali e nazionali, rappresenta un esempio di coordinamento complesso e articolato. Tuttavia, l’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi impone un costante miglioramento delle tecnologie e dei protocolli operativi, insieme a una sensibilizzazione sempre maggiore delle comunità. Solo così sarà possibile affrontare con successo le sfide di un clima che cambia.Top of FormBottom of Form
Fonti utilizzate per la stesura dell’articolo:
- https://rischi.protezionecivile.gov.it/it/meteo-idro/allertamento/
- https://www.comune.milano.it/aree-tematiche/polizia-locale-e-sicurezza/sistema-di-allerta-della-protezione-civile-cos-e-come-funziona
- https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/servizi-e-informazioni/Enti-e-Operatori/protezione-civile/allertamento-di-protezione-civile/come-funziona-allertamento-protezione-civile/come-funziona-allertamento-protezione-civile
- https://www.ilpost.it/2024/11/08/errori-alluvioni-spagna-valencia/
- https://www.geopop.it/ecco-come-funziona-lallerta-meteo/